Carlo Vanvitelli e il caso della scala di Palazzo d’Avalos a Procida

In 1504, Innico d’Avalos acquired the fief of the island of Procida and after just under a century, in 1576, he built an imposing palace there that remained in the family’s possession until the advent of the autonomous kingdom. Confiscated by King Charles of Bourbon, it was transformed to become one of the Royal Hunting Sites. The first works of adaptation and renovation carried out in several phases, while retaining the original urban layout, rearranged the different interior spaces. In 1769 Ferdinando Fuga was asked to carry out further significant works and renovations and, in 1800, following some “failures occurred”, Carlo Vanvitelli was called to consolidate and rebuild the sea access staircase in 1802. On the basis of documentation still little investigated, this paper intends to analyze these works designed by the prestigious architect, deepening construction systems and techniques adopted.

Acquisito il feudo dell’isola di Procida nel 1504, Innico d’Avalos dopo poco meno di un secolo, nel 1576, vi costruì un imponente palazzo, che restò di proprietà della famiglia fino all’avvento del Regno autonomo, quando, confiscato da re Carlo di Borbone, fu trasformato per diventare uno dei Reali Siti di Caccia. I primi lavori di adeguamento e ristrutturazione, compiuti in più fasi, pur conservando l’originario impianto rinascimentale, ne riassettarono i diversi spazi interni. Nel 1769, poi, a Ferdinando Fuga si chiese di effettuare ulteriori lavori di rilievo e restauro, e nel 1800, di seguito ad alcuni “guasti accaduti”, fu chiamato Carlo Vanvitelli per consolidare e ricostruire la scala di accesso dal mare nel 1802. Sulla scorta di documentazione ancora poco indagata, il contributo intende analizzare tali opere progettate dal prestigioso architetto, approfondendone sistemi costruttivi e tecniche adottate.