I disastri naturali, che siano terremo , tsunami, uragani, incendi o inondazioni, al pari dei disastri di origine antropica, quali attenta , azioni militari e belliche o demolizioni massive, possono lasciare una scia di distruzione e macerie, mettendo a dura prova la resistenza e la resilienza delle comunità e delle infrastrutture. All’indomani di questi eventi , in ogni caso calamitosi, una ricostruzione post-disastro, rapida ed e cace, è essenziale per ricostruire le vite e garan re una ripresa a lungo termine, senza, tu avia, cancellare la memoria di ciò che è stato. Il tema della rappresentazione degli even disastrosi a raverso l’architettura implica la necessità di elaborare strumenti progettuali specifici per realizzare memoriali e musei volti a commemorare esperienze dolorose e trauma che attraverso il riuso delle macerie e dei detriti, alla ricerca di nuove forme per interpretare i racconti del vissuto e orientare l’esperienza verso la conoscenza dei luoghi originali. In questo ambito, guardando agli esempi internazionali, sono molteplici i linguaggi architettonici utilizzati e si articolano nelle scelte di soluzioni spaziali che possono variare sostanzialmente, in funzione della scala di intervento (area estesa, urbanizzata o paesaggistica, quartiere o distretto urbano, lotto edificato o singolo edificio) su cui si va ad intervenire, della memoria storica che si vuole tramandare, del ricordo che si vuole lasciare e della lezione che si vuole far apprendere al prossimo.
Macerie per la memoria. Architetture per il turismo post-disastro / Romano, Giada. - In: A & A. - ISSN 2533-0713. - 55|56/2024:Macerie. Non ruderi ma neppure soltanto rifiuti(2024), pp. 72-83.
Macerie per la memoria. Architetture per il turismo post-disastro
Giada Romano
2024
Abstract
I disastri naturali, che siano terremo , tsunami, uragani, incendi o inondazioni, al pari dei disastri di origine antropica, quali attenta , azioni militari e belliche o demolizioni massive, possono lasciare una scia di distruzione e macerie, mettendo a dura prova la resistenza e la resilienza delle comunità e delle infrastrutture. All’indomani di questi eventi , in ogni caso calamitosi, una ricostruzione post-disastro, rapida ed e cace, è essenziale per ricostruire le vite e garan re una ripresa a lungo termine, senza, tu avia, cancellare la memoria di ciò che è stato. Il tema della rappresentazione degli even disastrosi a raverso l’architettura implica la necessità di elaborare strumenti progettuali specifici per realizzare memoriali e musei volti a commemorare esperienze dolorose e trauma che attraverso il riuso delle macerie e dei detriti, alla ricerca di nuove forme per interpretare i racconti del vissuto e orientare l’esperienza verso la conoscenza dei luoghi originali. In questo ambito, guardando agli esempi internazionali, sono molteplici i linguaggi architettonici utilizzati e si articolano nelle scelte di soluzioni spaziali che possono variare sostanzialmente, in funzione della scala di intervento (area estesa, urbanizzata o paesaggistica, quartiere o distretto urbano, lotto edificato o singolo edificio) su cui si va ad intervenire, della memoria storica che si vuole tramandare, del ricordo che si vuole lasciare e della lezione che si vuole far apprendere al prossimo.File | Dimensione | Formato | |
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