Concorrenza, regolazione e giustizia del contratto

Nel presente contributo, l’Autore affronta il tema classico della giustizia contrattuale, adottando una prospettiva più ampia di quella tradizionale e di tipo mercantilista, al fine di verificare in che modo i correnti discorsi sulla giustizia del contratto si coniughino con l’odierna disciplina delle attività economiche, promanante peraltro sempre più spesso dalle autorità amministrative indipendenti. Le riflessioni svolte inducono a ritenere che, in linea generale, in tale disciplina l’eventuale giudizio sullo scambio non è volto all’accertamento dell’equilibrio contrattuale, non seguendo pertanto logiche assimilabili a quelle proprie della giustizia commutativa. A venire in rilievo sembra essere piuttosto una concezione di giustizia di tipo distributivo (secondo la concezione aristotelica), la quale non riguarda l’idoneità del negozio a realizzare una qualche forma di armonia tra le parti, ma attiene invece capacità dello stesso di contribuire a una distribuzione collettiva delle risorse che corrisponda ai criteri e ai modelli individuati dal legislatore. Questi ultimi sono normalmente legati all’efficienza economica, ma possono talvolta seguire logiche differenti e dare rilievo ad altri interessi ritenuti prevalenti, specialmente quando si tratti di beni fondamentali. SOMMARIO: 1. Premessa – 2. La giustizia del contratto nella prospettiva del mercato. – 3. La giustizia contrattuale nella disciplina europea a tutela della concorrenza e del consumatore. – 4. Giustizia contrattuale e regolazione amministrativa del mercato. – 4.1. Forme e finalita` della regolazione nei diversi livelli di intervento delle authorities. – 5. Giustizia contrattuale, abuso di dipendenza economica e poteri lato sensu regolatori dell’AGCM. – 6. La giustizia distributiva quale obiettivo primario degli interventi sul contratto nel diritto antitrust e nel diritto regolatorio.