Nel novembre 1701, durante i restauri della basilica dei Santi Apostoli di Roma diretti da Francesco Fontana, venne smantellato il monumento in marmi policromi dedicato a Carlo e Alessandro de Vecchi, messo in opera solo sette mesi prima da Giuseppe Mazzuoli. La storia della commissione e i progetti di Mazzuoli erano parzialmente noti agli studi, ma il monumento si riteneva del tutto perduto. Solo di recente sono riemersi sul mercato antiquario alcune componenti dell’opera, i ritratti dei due defunti e l’allegoria dell’Invidia, e vengono qui presentati per la prima volta. In più, nuovi documenti consentono di ripercorrere lo sviluppo dell’incarico, dei progetti e della realizzazione del monumento. Viene per la prima volta dato pure risalto ai componenti della famiglia senese De Vecchi meno frequentati dagli studi, ossia Silvio, Fortunato e Pietro Pomponio, i cui legami con la società capitolina sembrano aprire nuovi orizzonti d’indagine sulla diplomazia e sul mecenatismo dell’asse Roma-Siena. Si è tentato di dare una nuova lettura al fiasco delle proposte progettuali di Mazzuoli per il monumento vaticano di papa Clemente X, che aveva portato l’artista a riporre molte speranze nella buona riuscita del monumento dedicato a Carlo e Alessandro de Vecchi. Sono state esaminate le fonti d’ispirazione dell’opera e, più in generale, il retaggio espressivo-formale di Mazzuoli. Gli argomenti discussi nel testo hanno portato anche a proporre nuove attribuzioni per Mazzuoli (i due santi vescovi in terracotta del Met di New York e della Pinacoteca di Siena; il Sant’Apollonio di Antiochia nel colonnato di piazza San Pietro a Roma) e per Giulio Cartari (il ritratto del cardinale Lorenzo Brancati oggi nel chiostro della basilica dei Santi Apostoli).
L’Invidia della gloria. Mazzuoli per i De Vecchi ai Santi Apostoli di Roma (e una proposta per Giulio Cartari) / Lipari, Davide. - In: NUOVI STUDI. - ISSN 1125-3894. - (2024).
L’Invidia della gloria. Mazzuoli per i De Vecchi ai Santi Apostoli di Roma (e una proposta per Giulio Cartari)
Davide Lipari
2024
Abstract
Nel novembre 1701, durante i restauri della basilica dei Santi Apostoli di Roma diretti da Francesco Fontana, venne smantellato il monumento in marmi policromi dedicato a Carlo e Alessandro de Vecchi, messo in opera solo sette mesi prima da Giuseppe Mazzuoli. La storia della commissione e i progetti di Mazzuoli erano parzialmente noti agli studi, ma il monumento si riteneva del tutto perduto. Solo di recente sono riemersi sul mercato antiquario alcune componenti dell’opera, i ritratti dei due defunti e l’allegoria dell’Invidia, e vengono qui presentati per la prima volta. In più, nuovi documenti consentono di ripercorrere lo sviluppo dell’incarico, dei progetti e della realizzazione del monumento. Viene per la prima volta dato pure risalto ai componenti della famiglia senese De Vecchi meno frequentati dagli studi, ossia Silvio, Fortunato e Pietro Pomponio, i cui legami con la società capitolina sembrano aprire nuovi orizzonti d’indagine sulla diplomazia e sul mecenatismo dell’asse Roma-Siena. Si è tentato di dare una nuova lettura al fiasco delle proposte progettuali di Mazzuoli per il monumento vaticano di papa Clemente X, che aveva portato l’artista a riporre molte speranze nella buona riuscita del monumento dedicato a Carlo e Alessandro de Vecchi. Sono state esaminate le fonti d’ispirazione dell’opera e, più in generale, il retaggio espressivo-formale di Mazzuoli. Gli argomenti discussi nel testo hanno portato anche a proporre nuove attribuzioni per Mazzuoli (i due santi vescovi in terracotta del Met di New York e della Pinacoteca di Siena; il Sant’Apollonio di Antiochia nel colonnato di piazza San Pietro a Roma) e per Giulio Cartari (il ritratto del cardinale Lorenzo Brancati oggi nel chiostro della basilica dei Santi Apostoli).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.