Come noto Guglielmo De Angelis d’Ossat, pur non comparendo fra i firmatari della Carta di Venezia, ne seguì da vicino, in un continuo scambio di opinioni con i principali protagonisti, sia il percorso di costruzione che le successive riflessioni per una sua revisione, a partire dal Convegno ICOMOS del 1977, organizzato a Napoli da Roberto di Stefano. Il suo contributo è ricostruibile sia attraverso i diversi scritti da lui dedicati, in modo più o meno diretto, a questo tema, sia attraverso alcuni documenti inediti conservati nel suo Archivio privato, donato dalla famiglia, nel 2014, al Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dell’Architettura della “Sapienza” e attualmente in corso di riordinamento da parte della scrivente. Il contributo si sofferms sul ruolo svolto dall’allora ex direttore generale delle Antichità e Belle Arti (1947-1960), non solo in merito alla costruzione della Carta ma anche in relazione all’opera di diffusione della cultura architettonica e del restauro italiani nel mondo, esito dei molteplici rapporti, istituzionali, scientifici ma anche personali, da lui intrattenuti con studiosi di numerosi paesi, europei ed extraeuropei. Gli anni della Carta di Venezia sono, infatti, anche gli anni della nascita dell’ICCROM e dell’ICOMOS dei quali, come noto, De Angelis fu fra i più attivi promotori.
Per "una operante coscienza della conservazione dei beni culturali". Il contributo di Guglielmo De Angelis d'Ossat alla definizione e alle successive riflessioni sulla Carta di Venezia / Docci, Marina. - In: RESTAURO ARCHEOLOGICO. - ISSN 1724-9686. - 2/2024(2024), pp. 66-71.
Per "una operante coscienza della conservazione dei beni culturali". Il contributo di Guglielmo De Angelis d'Ossat alla definizione e alle successive riflessioni sulla Carta di Venezia
Docci Marina
2024
Abstract
Come noto Guglielmo De Angelis d’Ossat, pur non comparendo fra i firmatari della Carta di Venezia, ne seguì da vicino, in un continuo scambio di opinioni con i principali protagonisti, sia il percorso di costruzione che le successive riflessioni per una sua revisione, a partire dal Convegno ICOMOS del 1977, organizzato a Napoli da Roberto di Stefano. Il suo contributo è ricostruibile sia attraverso i diversi scritti da lui dedicati, in modo più o meno diretto, a questo tema, sia attraverso alcuni documenti inediti conservati nel suo Archivio privato, donato dalla famiglia, nel 2014, al Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dell’Architettura della “Sapienza” e attualmente in corso di riordinamento da parte della scrivente. Il contributo si sofferms sul ruolo svolto dall’allora ex direttore generale delle Antichità e Belle Arti (1947-1960), non solo in merito alla costruzione della Carta ma anche in relazione all’opera di diffusione della cultura architettonica e del restauro italiani nel mondo, esito dei molteplici rapporti, istituzionali, scientifici ma anche personali, da lui intrattenuti con studiosi di numerosi paesi, europei ed extraeuropei. Gli anni della Carta di Venezia sono, infatti, anche gli anni della nascita dell’ICCROM e dell’ICOMOS dei quali, come noto, De Angelis fu fra i più attivi promotori.File | Dimensione | Formato | |
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