Mild Behavioral Impairment e le funzioni cognitive: rassegna sistematica e meta-analisi

Introduzione: Il Mild Behavioral Impairment (MBI) rappresenta un concetto diagnostico di recente introduzione caratterizzato dalla presenza di sintomi neuropsichiatrici sostenuti a insorgenza tardiva (a partire dai 50 anni) e che comporta uno stato a rischio di declino cognitivo e demenza. Tuttavia, la relazione tra queste dimensioni rimane poco chiara. A tal proposito, è stata condotta una revisione sistematica e meta-analisi al fine di analizzare la relazione tra MBI e funzionamento cognitivo. Metodi: Il processo di revisione è stato condotto in accordo con il PRISMA-Statement. Sono stati selezionati articoli pubblicati su riviste peer-reviewd, nei quali era presente un gruppo di soggetti sani o con Mild Cognitive Impairment o Declinino Cognitivo Soggettivo con MBI e con un’età minima di almeno 50 anni, la ricerca doveva indagare almeno una funzione cognitiva o il funzionamento cognitivo globale e confrontare i risultati con una popolazione di soggetti sani, paragonabili per età, o con lo stesso gruppo ma a distanza di tempo. Sono stati esclusi tutti gli studi nei quali erano presenti partecipanti con disturbi neurologici, demenza o disturbi psichiatrici o che effettuavano solo uno studio di neuroimaging o genetico. Alla fine del processo, sono stati inclusi ventidue studi nella revisione sistematica, mentre nella meta-analisi solamente diciassette studi presentavano dati utili per condurre le analisi. Risultati: I risultati sono stati suddivisi in base ai seguenti domini cognitivi: funzionamento cognitivo globale, memoria, linguaggio, funzioni esecutive, attenzione, abilità visuospaziali e velocità di elaborazione. Nell'analisi quantitativa sono stati valutati solo il funzionamento cognitivo globale, le funzioni esecutive, l'attenzione e la memoria. Sia i risultati dell'analisi qualitativa che quantitativa indicano che i soggetti con Mild Behavioral Impairment mostrano prestazioni peggiori nei compiti cognitivi rispetto a quelli senza sintomi MBI. Questi risultati sono più forti quando si considerano i vari domini singolarmente (in particolare la memoria e le funzioni esecutive) rispetto a quando viene condotta una valutazione globale del funzionamento cognitivo. Conclusioni: Questi risultati evidenziano il ruolo potenziale dei sintomi del Mild Behavioral Impairment come indicatori precoci di processi neurodegenerativi, rafforzando la necessità di valutazioni complete che comprendano sia valutazioni comportamentali/ psicologiche che cognitive. L'individuazione precoce di questi sintomi nelle fasi prodromiche può essere molto utile per lo sviluppo di interventi comportamentali e psicologici e può fornire linee guida rilevanti per i clinici nella gestione e nella diagnosi dei disturbi neurodegenerativi.