All’interno del dibattito sulla città contemporanea i temi di inclusione sociale e di vivibilità ambientale risultano rilevanti per la predisposizione di nuovi metodi e strumenti per il governo del territorio. L’inclusione sociale, intesa come obiettivo da raggiungere quando si interviene sulla città pubblica, garantisce l’accesso diretto ai cittadini più fragili ed emarginati a tutti i servizi primari della città. Al fine di raggiungere tale obiettivo, politiche urbane che guardano al benessere psico-fisico del cittadino risultano degli alleati fondamentali per una maggiore vivibilità e l’inclusione nei consolidati tessuti urbani. Proprio in questo ambito lo sport assume un ruolo da protagonista; si tratta, infatti, di un fenomeno culturale in grado di sviluppare processi di sviluppo sociale e rigenerazione urbana. Se lo sport è più di una semplice attività ricreativa è perché opera sulle modalità di strutturazione dei fatti sociali – nelle sue componenti di livello micro, meso e macro – e ne è a sua volta condizionato. Non si tratta quindi solo di un’attività ludica, ma di un prodotto della società in grado di incidere sulle dinamiche identitarie, sociali, politiche, conflittuali e commerciali della vita dell’uomo e, quindi, della città. Tra le pratiche sportive esistenti, quella calcistica risulta essere la più rilevante all’interno del panorama nazionale, sia sulla dimensione economica che sociale, le cui dinamiche influenzano in modo rilevante la società odierna; allo stesso modo, l’infrastruttura che ospita questa pratica, lo stadio — il quale può essere elemento di connessione alla scala urbana e periurbana esplicitandosi dal punto di vista progettuale come elemento di raccordo dei sistemi territoriali urbano, ambientale, infrastrutturale — rappresenta un punto di partenza per un progetto di rigenerazione urbana, oltre che di riqualificazione architettonica, che definisce un nuovo paesaggio in forte sinergia con il contesto, ricreando un rapporto tra città, edifici specialistici e spazio pubblico. Il contributo intende, quindi, indagare le relazioni che intercorrono tra individuo, città e stadio in termini di rigenerazione urbana e inclusione sociale, ponendo particolare attenzione a strategie, azioni e modalità d’intervento innovative che operano sul legame che si sviluppa tra pianificazione urbana e infrastruttura sportiva in Italia negli ultimi anni.
Sport come forma di inclusione sociale. Nuove modalità d’intervento per il recupero e la valorizzazione dell’impiantistica sportiva in Italia / Hoxhaj, Ilva. - (2024). (Intervento presentato al convegno UPhD GREEN 2024 Sostenibilità, Innovazione e nuove Disuguaglianze Opportunità e contraddizioni delle politiche attuali tenutosi a Firenze).
Sport come forma di inclusione sociale. Nuove modalità d’intervento per il recupero e la valorizzazione dell’impiantistica sportiva in Italia.
Ilva Hoxhaj
2024
Abstract
All’interno del dibattito sulla città contemporanea i temi di inclusione sociale e di vivibilità ambientale risultano rilevanti per la predisposizione di nuovi metodi e strumenti per il governo del territorio. L’inclusione sociale, intesa come obiettivo da raggiungere quando si interviene sulla città pubblica, garantisce l’accesso diretto ai cittadini più fragili ed emarginati a tutti i servizi primari della città. Al fine di raggiungere tale obiettivo, politiche urbane che guardano al benessere psico-fisico del cittadino risultano degli alleati fondamentali per una maggiore vivibilità e l’inclusione nei consolidati tessuti urbani. Proprio in questo ambito lo sport assume un ruolo da protagonista; si tratta, infatti, di un fenomeno culturale in grado di sviluppare processi di sviluppo sociale e rigenerazione urbana. Se lo sport è più di una semplice attività ricreativa è perché opera sulle modalità di strutturazione dei fatti sociali – nelle sue componenti di livello micro, meso e macro – e ne è a sua volta condizionato. Non si tratta quindi solo di un’attività ludica, ma di un prodotto della società in grado di incidere sulle dinamiche identitarie, sociali, politiche, conflittuali e commerciali della vita dell’uomo e, quindi, della città. Tra le pratiche sportive esistenti, quella calcistica risulta essere la più rilevante all’interno del panorama nazionale, sia sulla dimensione economica che sociale, le cui dinamiche influenzano in modo rilevante la società odierna; allo stesso modo, l’infrastruttura che ospita questa pratica, lo stadio — il quale può essere elemento di connessione alla scala urbana e periurbana esplicitandosi dal punto di vista progettuale come elemento di raccordo dei sistemi territoriali urbano, ambientale, infrastrutturale — rappresenta un punto di partenza per un progetto di rigenerazione urbana, oltre che di riqualificazione architettonica, che definisce un nuovo paesaggio in forte sinergia con il contesto, ricreando un rapporto tra città, edifici specialistici e spazio pubblico. Il contributo intende, quindi, indagare le relazioni che intercorrono tra individuo, città e stadio in termini di rigenerazione urbana e inclusione sociale, ponendo particolare attenzione a strategie, azioni e modalità d’intervento innovative che operano sul legame che si sviluppa tra pianificazione urbana e infrastruttura sportiva in Italia negli ultimi anni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.