Dopo la Seconda guerra mondiale le grandi opere della letteratura transilvana nate nel periodo interbellico non furono accessibili al pubblico per decenni a causa di limitazioni e pregiudizi ideologici. Dalla seconda metà degli anni Sessanta, e soprattutto dopo il 1970, la Casa editrice transilvana Kriterion con a capo Géza Domokos si propose di offrire uno spaccato di quel patrimonio intellettuale dimenticato. Dopo la caduta del regime comunista nel 1989, anche altre case editrici intrapresero e continuano tutt’oggi questa impresa, ormai senza censura. Tra le opere che si possono considerare pietre miliari della letteratura transilvana del periodo interbellico va senza dubbio annoverata la Trilogia Transilvana (Erdélyi Történet), ritenuto il vertice compositivo dell’opus di Miklós Bánffy, pubblicata con grande successo dalla casa editrce Erdélyi Szépmíves Céh di Kolozsvár (oggi Cluj Napoca in Romania) tra il 1934 e il 1940 e caduta in disgrazia nel Secondo dopoguerra. Nel presente lavoro riportiamo le fasi salienti del percorso di vita e di carriera creativa di Miklós Bánffy, scrittore e politico ungherese, originario della Transilvania, la cui opera è pressoché sconosciuta in Italia ed è stata immeritatamente dimenticata dal pubblico e dalla critica letteraria per quarant’anni in Ungheria, ma poco nota anche ai lettori di oggi, seguendo l’andamento della ricezione e dell’inserimento nel canone letterario di quest’autore, con particolare riguardo alla sua Trilogia Transilvana.
La ricezione della “Trilogia transilvana” nella letteratura ungherese / Rózsavölgyi, Edit. - (2024), pp. 163-189. (Intervento presentato al convegno “La Trilogia Transilvana” di Miklós Bánffy nel contesto letterario, culturale e politico europeo tenutosi a Roma).
La ricezione della “Trilogia transilvana” nella letteratura ungherese
Edit Rózsavölgyi
2024
Abstract
Dopo la Seconda guerra mondiale le grandi opere della letteratura transilvana nate nel periodo interbellico non furono accessibili al pubblico per decenni a causa di limitazioni e pregiudizi ideologici. Dalla seconda metà degli anni Sessanta, e soprattutto dopo il 1970, la Casa editrice transilvana Kriterion con a capo Géza Domokos si propose di offrire uno spaccato di quel patrimonio intellettuale dimenticato. Dopo la caduta del regime comunista nel 1989, anche altre case editrici intrapresero e continuano tutt’oggi questa impresa, ormai senza censura. Tra le opere che si possono considerare pietre miliari della letteratura transilvana del periodo interbellico va senza dubbio annoverata la Trilogia Transilvana (Erdélyi Történet), ritenuto il vertice compositivo dell’opus di Miklós Bánffy, pubblicata con grande successo dalla casa editrce Erdélyi Szépmíves Céh di Kolozsvár (oggi Cluj Napoca in Romania) tra il 1934 e il 1940 e caduta in disgrazia nel Secondo dopoguerra. Nel presente lavoro riportiamo le fasi salienti del percorso di vita e di carriera creativa di Miklós Bánffy, scrittore e politico ungherese, originario della Transilvania, la cui opera è pressoché sconosciuta in Italia ed è stata immeritatamente dimenticata dal pubblico e dalla critica letteraria per quarant’anni in Ungheria, ma poco nota anche ai lettori di oggi, seguendo l’andamento della ricezione e dell’inserimento nel canone letterario di quest’autore, con particolare riguardo alla sua Trilogia Transilvana.| File | Dimensione | Formato | |
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