Introduzione: Nel 2020 sono stati diagnosticati più di 19 milioni di casi di tumore in tutto il mondo [Global Cancer Observatory - IARC, 2021 (https://gco.iarc.fr/)] ed è stato stimato che nel 2040 in Europa ci sarà un incremento del 21% raggiungendo 5.323.141 nuovi casi. Di conseguenza, anche l’utilizzo di miscele di farmaci antineoplastici (FA) e il numero di lavoratori potenzialmente esposti aumenterà nei prossimi anni. Numerosi studi (anche i più recenti) di monitoraggio ambientale nei luoghi di lavoro dove si manipolano FA, hanno trovato quantità ancora misurabili di tali farmaci dimostrando la potenziale esposizione dei lavoratori che li preparano e li somministrano [Hon et al. 2022]. Il presente studio si propone di valutare i potenziali effetti citotossici e genotossici precoci indotti da miscele di FA su personale sanitario addetto alla manipolazione di tali miscele in due poli oncologici. A tale scopo è stato utilizzato il Buccal Micronucleus Cytome (BMCyt) assay che rappresenta un biomarcatore di effetto precoce, molto sensibile e non invasivo. Metodi: Lo studio è stato approvato dai Comitati Etici delle due strutture coinvolte che hanno arruolato 116 lavoratori: 57 tecnici di laboratorio e infermieri addetti alla preparazione e somministrazione di antineoplastici, considerati come esposti (età media 44,9±11,9 e anzianità di mansione 20,13±11,24 anni) e 59 controlli (età media 46,7±10,2 anni). La strategia di monitoraggio ha previsto le seguenti tipologie di campionamento: a) studio di contaminazione delle superfici mediante la tecnica di wipe tests; b) utilizzo di pad tests (totale 129) posizionati sul camice di 43 operatori (torace, avambraccio destro e sinistro). Per la determinazione di 5-fluorouracile, ciclofosfamide, ifosfamide e gemcitabina è stato utilizzato un sistema cromatografico UHPLC interfacciato a un detector di massa con triplo quadrupolo (UHPLC-MS/MS). E’ stato eseguito il BMCyt assay che consente l’analisi delle anomalie nucleari e cellulari [Ursini et al. 2019]. Sono state analizzate, mediante microscopia a fluorescenza, le frequenze di cellule con Micronuclei (MN), Nuclear Buds (NB), Broken Eggs (BE), Cellule Cariolitiche (CL), Cellule Binucleate (BIN) e cellule con Cromatina Condensata (CC). Tali anomalie permettono di valutare la presenza di effetti genotossici (MN, NB, BE) e citotossici (CL, BIN, CC). Dopo aver stabilito per la frequenza di MN un cut-off di 1,5‰, è stata calcolata la percentuale di soggetti considerati positivi al MN (con frequenza superiore al cut-off ) [Ursini et al. 2019]. Risultati e discussione: La tabella I mostra i risultati della contaminazione superficiale (range concentrazioni e % wipes con valori misurabili) delle farmacie (UFA) e dei locali di somministrazione (Day Hospital, DH) nei due ospedali evidenziando la presenza dei traccianti analizzati, sia nelle UFA che nei locali di DH. Solo il 5-Fluorouracile è stato trovato nel 33,3 % dei pads dei 25 lavoratori monitorati nell’ospedale 2 (0.0058-1.24 ng/cm2) e solo su un soggetto dei 18 campionati dell’ospedale 1 sono state trovate Ciclofosfamide e Gemcitabina (0.31 e 0.65 ng/cm2 rispettivamente). I risultati del BMCyt assay sono mostrati nella tabella II che evidenzia negli esposti valori medi più elevati di quasi tutte le anomalie analizzate rispetto ai controlli. Nel gruppo dei lavoratori esposti abbiamo trovato una percentuale più alta di soggetti positivi al MN rispetto ai controlli (19,3% vs 1,7%; p-value (χ2)=0,002). Questo studio conferma l’utilità del BMCyt assay come biomarcatore sensibile e non invasivo di effetto cito-genotossico precoce per lo studio dell’esposizione occupazionale a FA. Conclusioni: Lo studio mostra la presenza di Gemcitabina, Ciclofosfamide, ifosfamide e 5-fluorouracile nei locali UFA e nei locali DH. Il biomonitoraggio su lavoratori che manipolano FA evidenzia un effetto genotossico precoce indotto dall’esposizione a miscele di FA ed evidenzia la necessità di sensibilizzare maggiormente i lavoratori che manipolano tali miscele e i datori di lavoro perché si impegnino ad implementare e migliorare la formazione dei lavoratori.
Esposizione occupazionale a farmaci antineoplastici: misura dell’esposizione e biomonitoraggio degli effetti cito-genotossici precoci mediante BMCyt assay / Lucia Ursini, Cinzia; Omodeo-Salè, Emanuela; DI GENNARO, Giorgia; Maria Fresegna, Anna; Ciervo, Aureliano; Maiello, Raffaele; Gentile, Marco; Jemos, Costantino; Camera, Cristina; Beltramini, Sabrina; Gaggero, Daniela; Sottani, Cristina; Grignani, Elena; Buresti, Giuliana; Cavallo., Delia. - (2023). (Intervento presentato al convegno 39° Congresso Nazionale AIDII – Congresso Nazionale di Igiene Industriale e Ambientale tenutosi a Arenzano).
Esposizione occupazionale a farmaci antineoplastici: misura dell’esposizione e biomonitoraggio degli effetti cito-genotossici precoci mediante BMCyt assay
Giorgia Di Gennaro;
2023
Abstract
Introduzione: Nel 2020 sono stati diagnosticati più di 19 milioni di casi di tumore in tutto il mondo [Global Cancer Observatory - IARC, 2021 (https://gco.iarc.fr/)] ed è stato stimato che nel 2040 in Europa ci sarà un incremento del 21% raggiungendo 5.323.141 nuovi casi. Di conseguenza, anche l’utilizzo di miscele di farmaci antineoplastici (FA) e il numero di lavoratori potenzialmente esposti aumenterà nei prossimi anni. Numerosi studi (anche i più recenti) di monitoraggio ambientale nei luoghi di lavoro dove si manipolano FA, hanno trovato quantità ancora misurabili di tali farmaci dimostrando la potenziale esposizione dei lavoratori che li preparano e li somministrano [Hon et al. 2022]. Il presente studio si propone di valutare i potenziali effetti citotossici e genotossici precoci indotti da miscele di FA su personale sanitario addetto alla manipolazione di tali miscele in due poli oncologici. A tale scopo è stato utilizzato il Buccal Micronucleus Cytome (BMCyt) assay che rappresenta un biomarcatore di effetto precoce, molto sensibile e non invasivo. Metodi: Lo studio è stato approvato dai Comitati Etici delle due strutture coinvolte che hanno arruolato 116 lavoratori: 57 tecnici di laboratorio e infermieri addetti alla preparazione e somministrazione di antineoplastici, considerati come esposti (età media 44,9±11,9 e anzianità di mansione 20,13±11,24 anni) e 59 controlli (età media 46,7±10,2 anni). La strategia di monitoraggio ha previsto le seguenti tipologie di campionamento: a) studio di contaminazione delle superfici mediante la tecnica di wipe tests; b) utilizzo di pad tests (totale 129) posizionati sul camice di 43 operatori (torace, avambraccio destro e sinistro). Per la determinazione di 5-fluorouracile, ciclofosfamide, ifosfamide e gemcitabina è stato utilizzato un sistema cromatografico UHPLC interfacciato a un detector di massa con triplo quadrupolo (UHPLC-MS/MS). E’ stato eseguito il BMCyt assay che consente l’analisi delle anomalie nucleari e cellulari [Ursini et al. 2019]. Sono state analizzate, mediante microscopia a fluorescenza, le frequenze di cellule con Micronuclei (MN), Nuclear Buds (NB), Broken Eggs (BE), Cellule Cariolitiche (CL), Cellule Binucleate (BIN) e cellule con Cromatina Condensata (CC). Tali anomalie permettono di valutare la presenza di effetti genotossici (MN, NB, BE) e citotossici (CL, BIN, CC). Dopo aver stabilito per la frequenza di MN un cut-off di 1,5‰, è stata calcolata la percentuale di soggetti considerati positivi al MN (con frequenza superiore al cut-off ) [Ursini et al. 2019]. Risultati e discussione: La tabella I mostra i risultati della contaminazione superficiale (range concentrazioni e % wipes con valori misurabili) delle farmacie (UFA) e dei locali di somministrazione (Day Hospital, DH) nei due ospedali evidenziando la presenza dei traccianti analizzati, sia nelle UFA che nei locali di DH. Solo il 5-Fluorouracile è stato trovato nel 33,3 % dei pads dei 25 lavoratori monitorati nell’ospedale 2 (0.0058-1.24 ng/cm2) e solo su un soggetto dei 18 campionati dell’ospedale 1 sono state trovate Ciclofosfamide e Gemcitabina (0.31 e 0.65 ng/cm2 rispettivamente). I risultati del BMCyt assay sono mostrati nella tabella II che evidenzia negli esposti valori medi più elevati di quasi tutte le anomalie analizzate rispetto ai controlli. Nel gruppo dei lavoratori esposti abbiamo trovato una percentuale più alta di soggetti positivi al MN rispetto ai controlli (19,3% vs 1,7%; p-value (χ2)=0,002). Questo studio conferma l’utilità del BMCyt assay come biomarcatore sensibile e non invasivo di effetto cito-genotossico precoce per lo studio dell’esposizione occupazionale a FA. Conclusioni: Lo studio mostra la presenza di Gemcitabina, Ciclofosfamide, ifosfamide e 5-fluorouracile nei locali UFA e nei locali DH. Il biomonitoraggio su lavoratori che manipolano FA evidenzia un effetto genotossico precoce indotto dall’esposizione a miscele di FA ed evidenzia la necessità di sensibilizzare maggiormente i lavoratori che manipolano tali miscele e i datori di lavoro perché si impegnino ad implementare e migliorare la formazione dei lavoratori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


