I tumori ipofisari presentano raramente comportamento aggressivo e si differenziano dai carcinomi per la mancata presenza di metastasi extrasellari, sebbene condividano con questi ultimi caratteristiche anatomopatologiche di aggressività. Pertanto, è stato ipotizzato che possano essere considerati come “due facce della stessa medaglia”. Tali neoplasie rappresentano ancora una sfida per il clinico, non essendo disponibile ad oggi una linea terapeutica efficace per il trattamento e per la riduzione della loro elevata mortalità. Recentemente, l’immunoterapia è stata protagonista di importanti risultati nel trattamento di tumori solidi metastatici e/o non resecabili, dimostrandosi efficace e con un buon profilo di sicurezza nel management di patologie neoplastiche avanzate. L’esperienza in letteratura nel trattamento dei tumori ipofisari aggressivi con inibitori di checkpoint immunitari, come programmed death cell protein 1 (PD-1) e cytotoxic T-lymphocyte antigen-4 (CTLA-4), resta limitata in considerazione della rarità della patologia e della recente sperimentazione di questo schema terapeutico
L’immunoterapia nel trattamento dei tumori ipofisari aggressivi / Sada, Valentina; Vincenzi, Ludovica; DE ALCUBIERRE, Dario; Hasenmajer, Valeria; Feola, Tiziana; Sbardella, Emilia; Lenzi, Andrea; Isidori, Andrea M.; Cozzolino, Alessia. - In: L'ENDOCRINOLOGO. - ISSN 1590-170X. - (2023).
L’immunoterapia nel trattamento dei tumori ipofisari aggressivi.
Valentina Sada
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;Ludovica VincenziSecondo
Visualization
;Dario De AlcubierreVisualization
;Valeria HasenmajerVisualization
;Tiziana FeolaVisualization
;Emilia SbardellaSupervision
;Andrea LenziVisualization
;Andrea M. IsidoriPenultimo
Visualization
;Alessia CozzolinoUltimo
Supervision
2023
Abstract
I tumori ipofisari presentano raramente comportamento aggressivo e si differenziano dai carcinomi per la mancata presenza di metastasi extrasellari, sebbene condividano con questi ultimi caratteristiche anatomopatologiche di aggressività. Pertanto, è stato ipotizzato che possano essere considerati come “due facce della stessa medaglia”. Tali neoplasie rappresentano ancora una sfida per il clinico, non essendo disponibile ad oggi una linea terapeutica efficace per il trattamento e per la riduzione della loro elevata mortalità. Recentemente, l’immunoterapia è stata protagonista di importanti risultati nel trattamento di tumori solidi metastatici e/o non resecabili, dimostrandosi efficace e con un buon profilo di sicurezza nel management di patologie neoplastiche avanzate. L’esperienza in letteratura nel trattamento dei tumori ipofisari aggressivi con inibitori di checkpoint immunitari, come programmed death cell protein 1 (PD-1) e cytotoxic T-lymphocyte antigen-4 (CTLA-4), resta limitata in considerazione della rarità della patologia e della recente sperimentazione di questo schema terapeuticoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.