Le recenti ricostruzioni di nuove serie storiche inerenti all’evoluzione dell’economia italiana hanno portato ad approfondire (e in alcuni casi a riconsiderare), in un’ottica di lungo periodo, la storia economica del Paese, i comportamenti dei diversi settori, i limiti e le contraddizioni del processo di aggancio al centro del sistema economico attraversato dall’Italia in centocinquant’anni di storia nazionale. In questo contesto, per capire alcune delle caratteristiche di lungo periodo del processo di formazione degli assetti economici del Paese, lo studio del periodo compreso tra l’Unità d’Italia e la “crisi di fine secolo” appare particolarmente importante nella misura in cui è in questa fase che si definiscono alcune delle linee su cui si compie il modello di aggancio dell’Italia alla seconda rivoluzione industriale. Le stesse riforme degli anni Novanta dell’Ottocento, propedeutiche al take off giolittiano, devono necessariamente confrontarsi con le “eredità” dei decenni precedenti, come bene esemplificato dal passaggio da un sistema bancario policentrico o frammentato a uno caratterizzato dalla presenza di una forte banca centrale e dalle grandi banche miste sul modello tipico tedesco. Obiettivo di questo contributo è evidenziare alcuni aspetti del processo di formazione di un sistema bancario nazionale nel secondo Ottocento focalizzando l’attenzione sui rapporti intercorsi tra la piazza romana e il nascente mercato unitario del credito; per farlo viene utilizzata l’esposizione di un caso studio non inedito nella storiografia economica quale quello della Banca Tiberina, analizzato però a partire dai suoi collegamenti con l’evoluzione del mercato finanziario italiano tra il 1861 e la “crisi di fine secolo”. Un quadro definito dall’utilizzo incrociato di fonti quantitative e qualitative in grado di inserire le vicende della Tiberina e del mercato creditizio romano degli anni Settanta e Ottanta nel contesto dei mutamenti economici, sociali e politici affrontati dal Paese dopo l’Unità
Roma nella costruzione di un sistema finanziario nazionale dopo l'Unità. Un possibile modello di analisi / Palermo, S. - In: STUDI ROMANI. - ISSN 0039-2995. - 1(2019), pp. 243-262.
Roma nella costruzione di un sistema finanziario nazionale dopo l'Unità. Un possibile modello di analisi
Palermo S
2019
Abstract
Le recenti ricostruzioni di nuove serie storiche inerenti all’evoluzione dell’economia italiana hanno portato ad approfondire (e in alcuni casi a riconsiderare), in un’ottica di lungo periodo, la storia economica del Paese, i comportamenti dei diversi settori, i limiti e le contraddizioni del processo di aggancio al centro del sistema economico attraversato dall’Italia in centocinquant’anni di storia nazionale. In questo contesto, per capire alcune delle caratteristiche di lungo periodo del processo di formazione degli assetti economici del Paese, lo studio del periodo compreso tra l’Unità d’Italia e la “crisi di fine secolo” appare particolarmente importante nella misura in cui è in questa fase che si definiscono alcune delle linee su cui si compie il modello di aggancio dell’Italia alla seconda rivoluzione industriale. Le stesse riforme degli anni Novanta dell’Ottocento, propedeutiche al take off giolittiano, devono necessariamente confrontarsi con le “eredità” dei decenni precedenti, come bene esemplificato dal passaggio da un sistema bancario policentrico o frammentato a uno caratterizzato dalla presenza di una forte banca centrale e dalle grandi banche miste sul modello tipico tedesco. Obiettivo di questo contributo è evidenziare alcuni aspetti del processo di formazione di un sistema bancario nazionale nel secondo Ottocento focalizzando l’attenzione sui rapporti intercorsi tra la piazza romana e il nascente mercato unitario del credito; per farlo viene utilizzata l’esposizione di un caso studio non inedito nella storiografia economica quale quello della Banca Tiberina, analizzato però a partire dai suoi collegamenti con l’evoluzione del mercato finanziario italiano tra il 1861 e la “crisi di fine secolo”. Un quadro definito dall’utilizzo incrociato di fonti quantitative e qualitative in grado di inserire le vicende della Tiberina e del mercato creditizio romano degli anni Settanta e Ottanta nel contesto dei mutamenti economici, sociali e politici affrontati dal Paese dopo l’Unità| File | Dimensione | Formato | |
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