Il contributo indaga il rapporto tra architettura e archeologia laddove il progetto di architettura, proponendosi come valido strumento di misura dell’antico, ambisce a restituire chiarezza e comprensibilità alla struttura insediativa delle città antiche alla scala del territorio. Tentando di affiancare alla interessantissima asserzione di Wolfram Hoepfner – Priene come opera d’arte totale – la ricerca sull’ “unità potenziale dell’opera d’arte” condotta da Cesare Brandi – in cui vi è il tentativo di rendere nuovamente comprensibile un’opera d’arte compromessa interpretandola come un “intero” – il saggio propone alcune tecniche analogiche per rintracciare una relazione dialogica con l’antico, per ricostruirne l’ “intero” di cui quelle pietre ora sono frammenti, brani ancora “vivi” di una grande cultura che rappresenta ancora la nostra inconfutabile identità. Facendo riferimento alla recente esperienza del Workshop progettuale su Priene con la Özyeğin University di Istanbul, proponendo la ricostruzione di alcuni elementi primari della città – la Hiera Stoà e il Bouleuterion – si ambisce a rendere le forme antiche di città nuovamente intellegibili ad un pubblico non solo di esperti.
L´analogia come evocazione della struttura urbana antica. La città di Priene come opera d´arte totale / Lubrano, Oreste. - (2023), pp. 349-357. (Intervento presentato al convegno XII CONGRESO INTERNACIONAL AR&PA 2022. Rethinking the Sense of Heritage / Repensar el patrimonio cultural en un mundo digital y en crisis. tenutosi a Centro Culturale Miguel Delibes di Valladolid).
L´analogia come evocazione della struttura urbana antica. La città di Priene come opera d´arte totale
Oreste Lubrano
2023
Abstract
Il contributo indaga il rapporto tra architettura e archeologia laddove il progetto di architettura, proponendosi come valido strumento di misura dell’antico, ambisce a restituire chiarezza e comprensibilità alla struttura insediativa delle città antiche alla scala del territorio. Tentando di affiancare alla interessantissima asserzione di Wolfram Hoepfner – Priene come opera d’arte totale – la ricerca sull’ “unità potenziale dell’opera d’arte” condotta da Cesare Brandi – in cui vi è il tentativo di rendere nuovamente comprensibile un’opera d’arte compromessa interpretandola come un “intero” – il saggio propone alcune tecniche analogiche per rintracciare una relazione dialogica con l’antico, per ricostruirne l’ “intero” di cui quelle pietre ora sono frammenti, brani ancora “vivi” di una grande cultura che rappresenta ancora la nostra inconfutabile identità. Facendo riferimento alla recente esperienza del Workshop progettuale su Priene con la Özyeğin University di Istanbul, proponendo la ricostruzione di alcuni elementi primari della città – la Hiera Stoà e il Bouleuterion – si ambisce a rendere le forme antiche di città nuovamente intellegibili ad un pubblico non solo di esperti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.