La capacità del legislatore di mantenere il passo con il rapidissimo evolversi delle conoscenze tecnologiche nel campo della genetica e, da ultimo, di bilanciare opportunamente gli interessi sociali e pubblicistici con il sostegno all’innovazione, alla concorrenza e la realizzazione del mercato interno è una questione oggi particolarmente avvertita dalle istituzioni europee e dagli stakeholders a vari livelli. Le tecniche genomiche sviluppatesi nelle ultime due decadi del presente secolo offrono difatti una molteplicità di opportunità applicative ed una sempre maggiore precisione e rapidità nella produzione di organismi modificati, così da prospettare miglioramenti significativi nella produzione agricola, in ambito medico e farmaceutico, nonché nella realizzazione di biocombustibili. Tuttavia la maggior parte delle attività di coltivazione, produzione e commercializzazione di prodotti ottenuti attraverso le tecniche genomiche più innovative si svolge al di fuori dell’Unione europea, con una concentrazione preponderante negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone, dove sono stati messi in commercio i primi alimenti da esse derivanti, mentre la Cina detiene il numero più elevato di brevetti riconducibili a tali tecniche. In considerazione dei potenziali benefici poc’anzi delineati, il 5 luglio 2023 la Commissione ha avanzato una proposta di regolamento volta a disciplinare le piante ottenute mediante talune nuove tecniche genomiche, nonché gli alimenti e i mangimi da esse derivati (COM(2023) 411 finale), finalizzato sia a semplificare almeno in parte le procedure di valutazione del rischio e di immissione nell’ambiente ed in commercio di questi ultimi, con il precipuo scopo di incentivare la ricerca ed innovazione in questo settore.
Il dibattito sullo status delle nuove tecniche genomiche nel quadro giuridico nell’Unione europea alla luce della proposta di regolamento della commissione e degli emendamenti del Parlamento europeo / DE GASPERIS, Ilaria. - In: ORDINE INTERNAZIONALE E DIRITTI UMANI. - ISSN 2284-3531. - 4:(2024), pp. 770-778.
Il dibattito sullo status delle nuove tecniche genomiche nel quadro giuridico nell’Unione europea alla luce della proposta di regolamento della commissione e degli emendamenti del Parlamento europeo
ILARIA DE GASPERIS
2024
Abstract
La capacità del legislatore di mantenere il passo con il rapidissimo evolversi delle conoscenze tecnologiche nel campo della genetica e, da ultimo, di bilanciare opportunamente gli interessi sociali e pubblicistici con il sostegno all’innovazione, alla concorrenza e la realizzazione del mercato interno è una questione oggi particolarmente avvertita dalle istituzioni europee e dagli stakeholders a vari livelli. Le tecniche genomiche sviluppatesi nelle ultime due decadi del presente secolo offrono difatti una molteplicità di opportunità applicative ed una sempre maggiore precisione e rapidità nella produzione di organismi modificati, così da prospettare miglioramenti significativi nella produzione agricola, in ambito medico e farmaceutico, nonché nella realizzazione di biocombustibili. Tuttavia la maggior parte delle attività di coltivazione, produzione e commercializzazione di prodotti ottenuti attraverso le tecniche genomiche più innovative si svolge al di fuori dell’Unione europea, con una concentrazione preponderante negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone, dove sono stati messi in commercio i primi alimenti da esse derivanti, mentre la Cina detiene il numero più elevato di brevetti riconducibili a tali tecniche. In considerazione dei potenziali benefici poc’anzi delineati, il 5 luglio 2023 la Commissione ha avanzato una proposta di regolamento volta a disciplinare le piante ottenute mediante talune nuove tecniche genomiche, nonché gli alimenti e i mangimi da esse derivati (COM(2023) 411 finale), finalizzato sia a semplificare almeno in parte le procedure di valutazione del rischio e di immissione nell’ambiente ed in commercio di questi ultimi, con il precipuo scopo di incentivare la ricerca ed innovazione in questo settore.File | Dimensione | Formato | |
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