I rapporti tra Italia e Tunisia in ambito musicale costituiscono un interessante e ricco argomento di indagine. Le numerose documentazioni raccolte negli archivi, nei musei, in cataloghi e pubblicazioni costituiscono testimonianze preziose, che tuttavia non hanno mai goduto di un interesse specifico da parte del mondo accademico. Tra le raccolte di maggior rilievo vi sono: la musealizzazione della collezione strumentale di Antonin Laffage presso la Società Nazionale Dante Alighieri di Tunisi, avvenuta nella prima metà degli anni Trenta a opera dell’etnomusicologo italiano Giorgio Nataletti e attualmente conservata presso il Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” a Roma; la raccolta di registrazioni effettuate da Diego Carpitella dal 1965 al 1976 sul territorio tunisino, attualmente conservata e consultabile presso l’ICBSA di Roma; le lezioni di musica araba del noto musicista tunisino Salah El Mehdi organizzate dall’IIMC di Venezia dal 1981 al 1986; la realizzazione del progetto ‘Funduq’ svoltosi nel 2008 tra Palermo e Tunisi sotto la direzione dell’etnomusicologo Girolamo Garofalo. Attraverso una disamina preliminare di questi patrimoni documentari intendo ripercorrere la storia dei rapporti italo-tunisini, la sua possibile declinazione etnomusicologica, a partire dalla prima metà del secolo scorso fino alla contemporaneità. Proverò a sintetizzare i primi risultati di questa ricognizione, con l’intento di avviare uno sguardo diacronico sul dialogo musicale italo-tunisino, peraltro ancora in corso, e nel quale si iscrive la mia ricerca di dottorato sulla musica femminile cerimoniale nella Tunisi contemporanea.
Cartografie liquide. Il Mediterraneo e le relazioni tra Italia e Tunisia / Russo, Carmelo. - (2024), pp. 49-58. ( Cartografie liquide. Il Mediterraneo e le relazioni italo-tunisine: per un confronto interdisciplinare Gabès ).
Cartografie liquide. Il Mediterraneo e le relazioni tra Italia e Tunisia
Carmelo Russo
2024
Abstract
I rapporti tra Italia e Tunisia in ambito musicale costituiscono un interessante e ricco argomento di indagine. Le numerose documentazioni raccolte negli archivi, nei musei, in cataloghi e pubblicazioni costituiscono testimonianze preziose, che tuttavia non hanno mai goduto di un interesse specifico da parte del mondo accademico. Tra le raccolte di maggior rilievo vi sono: la musealizzazione della collezione strumentale di Antonin Laffage presso la Società Nazionale Dante Alighieri di Tunisi, avvenuta nella prima metà degli anni Trenta a opera dell’etnomusicologo italiano Giorgio Nataletti e attualmente conservata presso il Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” a Roma; la raccolta di registrazioni effettuate da Diego Carpitella dal 1965 al 1976 sul territorio tunisino, attualmente conservata e consultabile presso l’ICBSA di Roma; le lezioni di musica araba del noto musicista tunisino Salah El Mehdi organizzate dall’IIMC di Venezia dal 1981 al 1986; la realizzazione del progetto ‘Funduq’ svoltosi nel 2008 tra Palermo e Tunisi sotto la direzione dell’etnomusicologo Girolamo Garofalo. Attraverso una disamina preliminare di questi patrimoni documentari intendo ripercorrere la storia dei rapporti italo-tunisini, la sua possibile declinazione etnomusicologica, a partire dalla prima metà del secolo scorso fino alla contemporaneità. Proverò a sintetizzare i primi risultati di questa ricognizione, con l’intento di avviare uno sguardo diacronico sul dialogo musicale italo-tunisino, peraltro ancora in corso, e nel quale si iscrive la mia ricerca di dottorato sulla musica femminile cerimoniale nella Tunisi contemporanea.| File | Dimensione | Formato | |
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