Una ricerca di lungo periodo sui mutamenti della rendita, e sulle trasformazioni urbane e territoriali attraverso il quadro interpretativo dell’ecologia politica –fondata su risultati di analisi empiriche, anche comparative, di casi romani–, rivela come e quanto gli obiettivi di transizione ecologica e di contrasto all’emergenza climatica siano in conflitto e, nei fatti, risultino incompatibili con le logiche della rendita, sempre più dominanti. Si riprende qui ad esempio un caso già approfondito per mostrare come sempre più soggetti privati, para-pubblici e anche pubblici, sembrano aver introiettato le logiche degli speculatori immobiliari e dei rentier e usano ogni occasione per estrarre valore piuttosto che per produrlo, evidentemente guidati da un’idea di valore schiacciata su quello economico. La cattura di valore è il principale obiettivo che, nel momento della definizione delle scelte e della loro concreta attuazione, finisce per scontrarsi con altri obiettivi, seppure dichiarati come prioritari e ampiamente condivisi, come quello della sostenibilità ambientale e della lotta ai cambiamenti climatici, da attuare (nelle intenzioni) con la “transizione verde”. Si tratta di un conflitto che ha un impatto e un significato politico rilevantissimi, e con i quali l’urbanistica deve misurarsi. Si propone qui un passo avanti anche in direzione operativa.
La città della rendita non è la città sostenibile / Pizzo, Barbara. - 2024:09(2024), pp. 167-173. (Intervento presentato al convegno Transizioni, giustizia spaziale e progetto di territorio tenutosi a Cagliari).
La città della rendita non è la città sostenibile
Barbara Pizzo
2024
Abstract
Una ricerca di lungo periodo sui mutamenti della rendita, e sulle trasformazioni urbane e territoriali attraverso il quadro interpretativo dell’ecologia politica –fondata su risultati di analisi empiriche, anche comparative, di casi romani–, rivela come e quanto gli obiettivi di transizione ecologica e di contrasto all’emergenza climatica siano in conflitto e, nei fatti, risultino incompatibili con le logiche della rendita, sempre più dominanti. Si riprende qui ad esempio un caso già approfondito per mostrare come sempre più soggetti privati, para-pubblici e anche pubblici, sembrano aver introiettato le logiche degli speculatori immobiliari e dei rentier e usano ogni occasione per estrarre valore piuttosto che per produrlo, evidentemente guidati da un’idea di valore schiacciata su quello economico. La cattura di valore è il principale obiettivo che, nel momento della definizione delle scelte e della loro concreta attuazione, finisce per scontrarsi con altri obiettivi, seppure dichiarati come prioritari e ampiamente condivisi, come quello della sostenibilità ambientale e della lotta ai cambiamenti climatici, da attuare (nelle intenzioni) con la “transizione verde”. Si tratta di un conflitto che ha un impatto e un significato politico rilevantissimi, e con i quali l’urbanistica deve misurarsi. Si propone qui un passo avanti anche in direzione operativa.File | Dimensione | Formato | |
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