L’articolo si propone di mettere a fuoco un interesse crociano finora investito di scarso rilievo da parte dalla critica, quello che il filosofo nutrì per il teatro. In primo luogo, verrà analizzato l’approccio al fenomeno teatrale adottato in un’opera di impostazione storico-erudita composta nella giovinezza, I teatri di Napoli (secoli XV-XVIII) (1891), poi riedita, in una veste fortemente rinnovata, nel 1916. Successivamente, verranno indagate le modalità con le quali la sua percezione si sia evoluta a partire dall’elaborazione dei presupposti critici dell’Estetica (1902), nella quale viene messa in discussione l’esistenza di una letteratura cosiddetta “drammatica” e affermato il carattere del tutto accessorio e meramente pratico di ogni estrinsecazione dell’oggetto estetico. Infine, si intendono ricostruire le coordinate di un dibattito, accesosi nel primo Novecento, sullo statuto dell’attore e della rappresentazione scenica, che, oltre a Croce, coinvolse anche Luigi Pirandello, Silvio D’Amico e Piero Gobetti.
«Ma il teatro non è unicamente e direttamente poesia». Appunti su Croce e il fenomeno teatrale / Esposito, Matilde. - In: RIVISTA DI LETTERATURA TEATRALE. - ISSN 1973-7602. - 16:(2023), pp. 67-79. [10.19272/202330901005]
«Ma il teatro non è unicamente e direttamente poesia». Appunti su Croce e il fenomeno teatrale
Matilde Esposito
2023
Abstract
L’articolo si propone di mettere a fuoco un interesse crociano finora investito di scarso rilievo da parte dalla critica, quello che il filosofo nutrì per il teatro. In primo luogo, verrà analizzato l’approccio al fenomeno teatrale adottato in un’opera di impostazione storico-erudita composta nella giovinezza, I teatri di Napoli (secoli XV-XVIII) (1891), poi riedita, in una veste fortemente rinnovata, nel 1916. Successivamente, verranno indagate le modalità con le quali la sua percezione si sia evoluta a partire dall’elaborazione dei presupposti critici dell’Estetica (1902), nella quale viene messa in discussione l’esistenza di una letteratura cosiddetta “drammatica” e affermato il carattere del tutto accessorio e meramente pratico di ogni estrinsecazione dell’oggetto estetico. Infine, si intendono ricostruire le coordinate di un dibattito, accesosi nel primo Novecento, sullo statuto dell’attore e della rappresentazione scenica, che, oltre a Croce, coinvolse anche Luigi Pirandello, Silvio D’Amico e Piero Gobetti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.