Povertà educativa e digitale. La scelta di intervenire in età prescolare

For several years, the expression ‘educational poverty’ has entered the agenda of public, political and scientific debate to denounce a growing situation of material, cultural and social deprivation, which many children suffer by living in disadvantaged socio-cultural and economic contexts. To the extent that educational poverty becomes deprivation of opportunities to develop children's basic, individual and combined capabilities (Nussbaum, 2010), it becomes a means of denial of children's fundamental human rights and their social rights, because it undermines the development of the person enshrined in the Constitution and the UN Convention on the Rights of the Child. In order to counter and prevent the phenomenon, it is possible to make use of educational resilience paths focused on digital literacy and digital education within the main contexts of formal socialisation such as family and school, especially at pre-school age.

Da diversi anni l’espressione “povertà educativa” è entrata a far parte dell’agenda del dibattito pubblico, politico e scientifico per denunciare una situazione di deprivazione materiale, culturale e sociale in crescita, che molti bambini subiscono vivendo in contesti socioculturali ed economici disagiati. Nella misura in cui la povertà educativa diventa privazione di opportunità per sviluppare le capabilities di base, individuali e combinate dei bambini (Nussbaum, 2010), si trasforma in uno strumento di negazione dei diritti umani fondamentali dei minori e dei loro diritti sociali, perché pregiudica lo sviluppo della persona sancito dalla Costituzione e dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Per contrastare e prevenire il fenomeno è possibile avvalersi di percorsi di resilienza educativa incentrati sulla digital literacy e la digital education all’interno dei principali contesti di socializzazione formale come la famiglia e la scuola, soprattutto in età prescolare.