The spread of Franciscanism in Sicily, during the first three decades of 1200, still represents a difficult dilemma to be unsolved, due to the scarcity of documental reports. The studies by Giuseppe Leanti and Luigi Palomes recently re-analyzed by Diego Ciccarelli and Mariano D’Alatri, have clarified the facts about the first settlings of Minor Friars in the Isle. However, as for the first Franciscan community in Catania, whose settling is oftentimes to be reported around 1220, the difficulties of a definitive demonstration are still in order. In this study, it was attempted to clarify the facts about the settlings of Minor Friars in the Etnean city, basing all the work on the reading of the documental reports. The resistance to the permanence of Franciscan friars in the city are evident, if we look at the demeanour of Manfredi, and other Bishops; on the other hand, it emerges a clear contrast exerted by the wealthier class against the local ecclesiastical power, already during 1250. During the first three decades of 1300, thanks to the preference of Queen Eleonora d’Angiò, the Minor Friars obtained a new site where they were to build a new convent of their own, which soon was to become quite majestic. However, of the ancient convent of St Francis, today not any a single trace remains, due to the 1693 earthquake. It was, indeed, re-built with a new project after the seismic event.

La diffusione del francescanesimo in Sicilia, nel corso dei primi decenni del Duecento, presenta ancora parecchie incognite, difficili da risolvere, anzitutto a causa della carenza delle fonti documentarie. Gli studi di Giuseppe Leanti e di Luigi Palomes, ripresi recentemente da Diego Ciccarelli e Mariano d’Alatri, hanno in parte chiarito le vicende dei primi insediamenti dei frati minori nell’isola. Per quanto riguarda, però, la prima comunità francescana di Catania, il cui stabilimento è sovente riportato al 1220, le problematiche rimangono ancora in auge. Nell’ambito di questo studio, così, si è cercato di chiarire le vicende degli impianti insediativi dei frati minori nella città etnea, a partire dalla rilettura delle fonti documentarie. Emergono, in tale maniera, le resistenze alla permanenza dei francescani in città sia da parte di Manfredi sia da parte di taluni vescovi; dall’altro lato, si rileva la predilezione, già dalla metà del Duecento, dei ceti abbienti cittadini, in netta divergenza con il potere ecclesiastico locale. Durante le prime tre decadi del Trecento, grazie alla preferenza della regina Eleonora d’Angiò, i frati minori ottennero un nuovo sito in cui edificare un proprio convento, che in breve tempo divenne assai grandioso. Dell’antico convento di S. Francesco, tuttavia, oggi non rimane alcuna traccia, a causa del terremoto del 1693. Esso fu infatti ricostruito con nuove forme immediatamente dopo il sisma.

Dalla chiesa di s. Michele «in area Castri Ursini» al convento di s. Francesco presso la contrada di s. Stefano. Impianti insediativi dei frati minori a Catania tra Duecento e Trecento / Mursia, Antonio. - In: COLLECTANEA FRANCISCANA. - ISSN 0010-0749. - 88:(2018), pp. 73-87.

Dalla chiesa di s. Michele «in area Castri Ursini» al convento di s. Francesco presso la contrada di s. Stefano. Impianti insediativi dei frati minori a Catania tra Duecento e Trecento

Antonio Mursia
2018

Abstract

The spread of Franciscanism in Sicily, during the first three decades of 1200, still represents a difficult dilemma to be unsolved, due to the scarcity of documental reports. The studies by Giuseppe Leanti and Luigi Palomes recently re-analyzed by Diego Ciccarelli and Mariano D’Alatri, have clarified the facts about the first settlings of Minor Friars in the Isle. However, as for the first Franciscan community in Catania, whose settling is oftentimes to be reported around 1220, the difficulties of a definitive demonstration are still in order. In this study, it was attempted to clarify the facts about the settlings of Minor Friars in the Etnean city, basing all the work on the reading of the documental reports. The resistance to the permanence of Franciscan friars in the city are evident, if we look at the demeanour of Manfredi, and other Bishops; on the other hand, it emerges a clear contrast exerted by the wealthier class against the local ecclesiastical power, already during 1250. During the first three decades of 1300, thanks to the preference of Queen Eleonora d’Angiò, the Minor Friars obtained a new site where they were to build a new convent of their own, which soon was to become quite majestic. However, of the ancient convent of St Francis, today not any a single trace remains, due to the 1693 earthquake. It was, indeed, re-built with a new project after the seismic event.
2018
La diffusione del francescanesimo in Sicilia, nel corso dei primi decenni del Duecento, presenta ancora parecchie incognite, difficili da risolvere, anzitutto a causa della carenza delle fonti documentarie. Gli studi di Giuseppe Leanti e di Luigi Palomes, ripresi recentemente da Diego Ciccarelli e Mariano d’Alatri, hanno in parte chiarito le vicende dei primi insediamenti dei frati minori nell’isola. Per quanto riguarda, però, la prima comunità francescana di Catania, il cui stabilimento è sovente riportato al 1220, le problematiche rimangono ancora in auge. Nell’ambito di questo studio, così, si è cercato di chiarire le vicende degli impianti insediativi dei frati minori nella città etnea, a partire dalla rilettura delle fonti documentarie. Emergono, in tale maniera, le resistenze alla permanenza dei francescani in città sia da parte di Manfredi sia da parte di taluni vescovi; dall’altro lato, si rileva la predilezione, già dalla metà del Duecento, dei ceti abbienti cittadini, in netta divergenza con il potere ecclesiastico locale. Durante le prime tre decadi del Trecento, grazie alla preferenza della regina Eleonora d’Angiò, i frati minori ottennero un nuovo sito in cui edificare un proprio convento, che in breve tempo divenne assai grandioso. Dell’antico convento di S. Francesco, tuttavia, oggi non rimane alcuna traccia, a causa del terremoto del 1693. Esso fu infatti ricostruito con nuove forme immediatamente dopo il sisma.
Catania; Storia del francescanesimo; Sicilia; Federico II; Eleonora d’Angiò; Vescovi catanesi
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Dalla chiesa di s. Michele «in area Castri Ursini» al convento di s. Francesco presso la contrada di s. Stefano. Impianti insediativi dei frati minori a Catania tra Duecento e Trecento / Mursia, Antonio. - In: COLLECTANEA FRANCISCANA. - ISSN 0010-0749. - 88:(2018), pp. 73-87.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1720351
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