Il presente lavoro analizza la questione della "signoria" in Sicilia durante l'epoca normanno-sveva, partendo dalle recenti riflessioni di Giuseppe Petralia. In esso, si evidenzia, così, l'esistenza di un significativo ritardo negli studi su questo tema, rispetto agli sviluppi avvenuti in Europa, dove i concetti di "signoria" e "feudo" sono stati nettamente distinti. Focalizzandosi sulla fondazione della chiesa di San Pietro in Golisano nel 1140, concessa da Adelicia Maccabeo, il contributo mette in luce i diritti esercitati dal Vescovo di Cefalù, che poteva contare su un monopolio economico e su un prelievo fiscale sugli abitanti del casale. Le pergamene analizzate rivelano come la chiesa di Golisano fosse diventata un centro di potere locale, sotto la direzione di Jocelmo, primo vescovo di Cefalù, il quale gestiva i beni ecclesiastici e i diritti di signoria. Questo studio tenta di contribuire alla comprensione delle dinamiche signorili in Sicilia, cercando di porre in luce le analogie con altri monasteri dell'isola e suggerendo una complessità socio-politica meritevole di ulteriori approfondimenti.
Signorie rurali nella Sicilia del XII secolo? Nuovi dati a partire dallo studio delle pergamene della chiesa di s. Pietro in Golisano (1140-1185) / Mursia, Antonio. - In: ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE. - ISSN 2532-4756. - 2:(2018), pp. 26-31.
Signorie rurali nella Sicilia del XII secolo? Nuovi dati a partire dallo studio delle pergamene della chiesa di s. Pietro in Golisano (1140-1185)
Antonio Mursia
2018
Abstract
Il presente lavoro analizza la questione della "signoria" in Sicilia durante l'epoca normanno-sveva, partendo dalle recenti riflessioni di Giuseppe Petralia. In esso, si evidenzia, così, l'esistenza di un significativo ritardo negli studi su questo tema, rispetto agli sviluppi avvenuti in Europa, dove i concetti di "signoria" e "feudo" sono stati nettamente distinti. Focalizzandosi sulla fondazione della chiesa di San Pietro in Golisano nel 1140, concessa da Adelicia Maccabeo, il contributo mette in luce i diritti esercitati dal Vescovo di Cefalù, che poteva contare su un monopolio economico e su un prelievo fiscale sugli abitanti del casale. Le pergamene analizzate rivelano come la chiesa di Golisano fosse diventata un centro di potere locale, sotto la direzione di Jocelmo, primo vescovo di Cefalù, il quale gestiva i beni ecclesiastici e i diritti di signoria. Questo studio tenta di contribuire alla comprensione delle dinamiche signorili in Sicilia, cercando di porre in luce le analogie con altri monasteri dell'isola e suggerendo una complessità socio-politica meritevole di ulteriori approfondimenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.