Il contributo analizza la fortuna trecentesca del serventese caudato, che per peculiarità strutturali e flessibilità metrica costituisce uno strumento privilegiato della letteratura performativa. Quest’ultima guarda alla cronaca di guerra come argomento ideale per le esigenze di un nuovo pubblico che intanto veniva a formarsi in Italia, più vasto e meno colto, affamato di attualità ma anche di eroismo e cavalleria. A tal proposito, si analizza il caso del serventese anonimo ‘Nel mille trecento sedici anni’, composto immediatamente a ridosso della battaglia di Montecatini (29 agosto 1315) e destinato a essere cantato e recitato nelle piazze della Toscana, e lo si rapporta ad esempi coevi o più tardi, effettuando raffronti con un altro metro prediletto dai canterini di guerra, ovvero la ballata. Si accenna infine alla graduale affermazione del cantare, destinato a soppiantare sul tema bellico il serventese, ereditando tuttavia da esso alcuni meccanismi fondamentali.
Il serventese come cronaca di guerra nel Trecento: il caso di Nel mille trecento sedici anni / Pilosu, Alessandro. - (2024). (Intervento presentato al convegno Scenari del conflitto tenutosi a Foggia).
Il serventese come cronaca di guerra nel Trecento: il caso di Nel mille trecento sedici anni
ALESSANDRO PILOSU
Writing – Original Draft Preparation
2024
Abstract
Il contributo analizza la fortuna trecentesca del serventese caudato, che per peculiarità strutturali e flessibilità metrica costituisce uno strumento privilegiato della letteratura performativa. Quest’ultima guarda alla cronaca di guerra come argomento ideale per le esigenze di un nuovo pubblico che intanto veniva a formarsi in Italia, più vasto e meno colto, affamato di attualità ma anche di eroismo e cavalleria. A tal proposito, si analizza il caso del serventese anonimo ‘Nel mille trecento sedici anni’, composto immediatamente a ridosso della battaglia di Montecatini (29 agosto 1315) e destinato a essere cantato e recitato nelle piazze della Toscana, e lo si rapporta ad esempi coevi o più tardi, effettuando raffronti con un altro metro prediletto dai canterini di guerra, ovvero la ballata. Si accenna infine alla graduale affermazione del cantare, destinato a soppiantare sul tema bellico il serventese, ereditando tuttavia da esso alcuni meccanismi fondamentali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.