Il saggio indaga il debito con Giorgione che le fonti letterarie seicentesche attribuiscono a Caravaggio, sulla scorta del celebre commento di Federico Zuccari sulla Cappella Contarelli ricordato da Giovanni Baglione. Tenta di mostrare che il rapporto tra i due pittori è meglio comprensibile se si considera come punto di partenza l’interpretazione vasariana dell’opera di Giorgione che emerge dalle due edizioni delle Vite. Quello di Vasari è un giudizio duplice che nelle fonti seicentesche si ritrova riferito a Caravaggio: elogiativo dello stile e critico del processo inventivo, per la mancanza di una mediazione del disegno nel passaggio dalla prima ideazione dell’opera alla sua esecuzione. Il saggio evidenzia inoltre un aspetto tecnico della pittura di Giorgione, segnalato pure da Vasari, che ha con ogni probabilità contribuito anch’esso ad associare i due pittori nel Seicento: la riconosciuta maestria di Giorgione nella pittura a olio su muro, una tecnica che a Roma divenne identitaria della pittura norditaliana e che anche Caravaggio sperimentò in modi diversi.
Caravaggio e Giorgione, a partire da Vasari / Ruffini, Marco. - In: STUDI DI MEMOFONTE. - ISSN 2038-0488. - 32(2024), pp. 186-206.
Caravaggio e Giorgione, a partire da Vasari
marco ruffini
2024
Abstract
Il saggio indaga il debito con Giorgione che le fonti letterarie seicentesche attribuiscono a Caravaggio, sulla scorta del celebre commento di Federico Zuccari sulla Cappella Contarelli ricordato da Giovanni Baglione. Tenta di mostrare che il rapporto tra i due pittori è meglio comprensibile se si considera come punto di partenza l’interpretazione vasariana dell’opera di Giorgione che emerge dalle due edizioni delle Vite. Quello di Vasari è un giudizio duplice che nelle fonti seicentesche si ritrova riferito a Caravaggio: elogiativo dello stile e critico del processo inventivo, per la mancanza di una mediazione del disegno nel passaggio dalla prima ideazione dell’opera alla sua esecuzione. Il saggio evidenzia inoltre un aspetto tecnico della pittura di Giorgione, segnalato pure da Vasari, che ha con ogni probabilità contribuito anch’esso ad associare i due pittori nel Seicento: la riconosciuta maestria di Giorgione nella pittura a olio su muro, una tecnica che a Roma divenne identitaria della pittura norditaliana e che anche Caravaggio sperimentò in modi diversi.File | Dimensione | Formato | |
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