Il crescente e generalizzato interesse della dottrina nei confronti dei processi partecipativi che accomunano ormai numerosissime esperienze a livello comparato dimostra quanto il processo di circolazione di esperienze partecipative in tutto il mondo e di arene deliberative abbia ormai assunto negli ordinamenti costituzionali dimensioni e rilevanza tali da indurre necessariamente ad interrogarci sugli effettivi modi e sulle effettive forme attraverso le quali possa, al di là delle singole e circoscritte esperienze locali o di settore, realizzarsi una saldatura tra le istanze democratico rappresentative e le istanze partecipative nella presa di decisioni secondo procedure che tradizionalmente interessano le competenze dei legislativi nazionali, subnazionali e sovranazionali, e che dunque si collocano nell’ambito dei canali classici della democrazia rappresentativa. Il saggio costruisce un percorso logico finalizzato a riflettere su quelle esperienze di democrazia deliberativa che appaiono oggi le più idonee, almeno tendenzialmente, a favorire un auspicabile processo di integrazione tra democrazia partecipativa e democrazia rappresentativa e a ragionare su quegli strumenti che più concretamente presentano caratteristiche tali da poter immaginare una loro istituzionalizzazione e immissione nei processi decisionali basati sulla rappresentanza.
Le “vie infinite” della democrazia partecipativa e il dilemma costituzionale della sua integrazione nei processi decisionali basati sulla rappresentanza. Quali modelli per gli ordinamenti del XXI secolo? / Piciacchia, P.. - In: FEDERALISMI.IT. - ISSN 1826-3534. - 22(2024), pp. 216-258.
Le “vie infinite” della democrazia partecipativa e il dilemma costituzionale della sua integrazione nei processi decisionali basati sulla rappresentanza. Quali modelli per gli ordinamenti del XXI secolo?
P. PICIACCHIA
2024
Abstract
Il crescente e generalizzato interesse della dottrina nei confronti dei processi partecipativi che accomunano ormai numerosissime esperienze a livello comparato dimostra quanto il processo di circolazione di esperienze partecipative in tutto il mondo e di arene deliberative abbia ormai assunto negli ordinamenti costituzionali dimensioni e rilevanza tali da indurre necessariamente ad interrogarci sugli effettivi modi e sulle effettive forme attraverso le quali possa, al di là delle singole e circoscritte esperienze locali o di settore, realizzarsi una saldatura tra le istanze democratico rappresentative e le istanze partecipative nella presa di decisioni secondo procedure che tradizionalmente interessano le competenze dei legislativi nazionali, subnazionali e sovranazionali, e che dunque si collocano nell’ambito dei canali classici della democrazia rappresentativa. Il saggio costruisce un percorso logico finalizzato a riflettere su quelle esperienze di democrazia deliberativa che appaiono oggi le più idonee, almeno tendenzialmente, a favorire un auspicabile processo di integrazione tra democrazia partecipativa e democrazia rappresentativa e a ragionare su quegli strumenti che più concretamente presentano caratteristiche tali da poter immaginare una loro istituzionalizzazione e immissione nei processi decisionali basati sulla rappresentanza.File | Dimensione | Formato | |
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