The theme of the cosmic struggle between a mythical chthonic serpent and lightning, in which the former threatens to devastate human settlements with floods and the latter intervenes to restore order by decapitating the reptile, has been attested since pre-Hispanic times in the iconography of the native peoples of the Mexican state of Oaxaca and also appears in several early colonial codices. During the process of evangelization it merged with one of the Iberian liturgical representations of the triumph of Good over the forces of Evil, personified by the figure of Tarasca, a kind of papier-mâché dragon who is one of the main characters of the Corpus Christi feast. In the Ikoots community of San Mateo del Mar this is the main religious celebration of the liturgical year, coinciding with the delicate transition between the dry and wet season, when rains fill the lagoons, allowing the resumption of shrimp fishing, the community's main source of livelihood. The entire Corpus feast has as its centerpiece the performance of the “snake dance,” in which a dancer who embodies lightning symbolically beheads his antagonist, who bears a snake head tied to his back. The native population attributes exemplary value to the motif of the lightning-snake struggle and persists in scenically representing the concern for the meteorological order on which the precarious survival of the community is based: this is confirmed by the fact that teachers of the local bilingual schools recently involved their schoolchildren as actors in producing a short didactic film based precisely on this narrative.

Il motivo della lotta cosmica tra un mitico serpente ctonio e il fulmine, nella quale il primo minaccia di devastare con inondazioni gli insediamenti umani e il secondo interviene a ristabilire l’ordine, decapitando il rettile, è attestato fin dai tempi preispanici nell’iconografia dei popoli nativi dello stato Messicano di Oaxaca e compare anche in diversi codici del primo periodo coloniale. Durante il processo di evangelizzazione esso si è fuso con una delle rappresentazioni liturgiche iberiche del trionfo del Bene sulle forze del Male, impersonate dalla figura della Tarasca, sorta di drago di cartapesta protagonista della festa del Corpus Domini. Nella comunità ikoots di San Mateo del Mar questa è la principale festività religiosa dell’anno liturgico, che coincide con la delicata transizione tra la stagione secca e quella umida, in cui le piogge riempiono le lagune, consentendo la ripresa della pesca del gambero, principale fonte di sostentamento della collettività. L’intera festa di Corpus ha come fulcro l’esecuzione della “danza del serpente”, nella quale un danzante che incarna il fulmine decapita simbolicamente il suo antagonista, che reca legata alle reni una testa di serpente. A conferma del valore esemplare attribuito dalla popolazione nativa al motivo della lotta tra fulmine e serpente e della sua persistente rilevanza nel rappresentare scenicamente la preoccupazione per l’ordine meteorologico su cui si basa la precaria sopravvivenza della comunità, gli insegnanti delle locali scuole bilingui hanno recentemente realizzato con i propri scolari nella veste di attori un cortometraggio didascalico fondato appunto su questa narrazione.

La decapitazione del serpente: vitalità e plasticità di un motivo mitologico nelle pratiche coreutico-rituali degli Ikoots (Huave) di Oaxaca (Messico) / Lupo, Alessandro. - (2023), pp. 467-491. (Intervento presentato al convegno Il teatro e la festa. Il tempio, la piazza, la scena tenutosi a Palermo).

La decapitazione del serpente: vitalità e plasticità di un motivo mitologico nelle pratiche coreutico-rituali degli Ikoots (Huave) di Oaxaca (Messico)

Alessandro Lupo
2023

Abstract

The theme of the cosmic struggle between a mythical chthonic serpent and lightning, in which the former threatens to devastate human settlements with floods and the latter intervenes to restore order by decapitating the reptile, has been attested since pre-Hispanic times in the iconography of the native peoples of the Mexican state of Oaxaca and also appears in several early colonial codices. During the process of evangelization it merged with one of the Iberian liturgical representations of the triumph of Good over the forces of Evil, personified by the figure of Tarasca, a kind of papier-mâché dragon who is one of the main characters of the Corpus Christi feast. In the Ikoots community of San Mateo del Mar this is the main religious celebration of the liturgical year, coinciding with the delicate transition between the dry and wet season, when rains fill the lagoons, allowing the resumption of shrimp fishing, the community's main source of livelihood. The entire Corpus feast has as its centerpiece the performance of the “snake dance,” in which a dancer who embodies lightning symbolically beheads his antagonist, who bears a snake head tied to his back. The native population attributes exemplary value to the motif of the lightning-snake struggle and persists in scenically representing the concern for the meteorological order on which the precarious survival of the community is based: this is confirmed by the fact that teachers of the local bilingual schools recently involved their schoolchildren as actors in producing a short didactic film based precisely on this narrative.
2023
Il teatro e la festa. Il tempio, la piazza, la scena
Il motivo della lotta cosmica tra un mitico serpente ctonio e il fulmine, nella quale il primo minaccia di devastare con inondazioni gli insediamenti umani e il secondo interviene a ristabilire l’ordine, decapitando il rettile, è attestato fin dai tempi preispanici nell’iconografia dei popoli nativi dello stato Messicano di Oaxaca e compare anche in diversi codici del primo periodo coloniale. Durante il processo di evangelizzazione esso si è fuso con una delle rappresentazioni liturgiche iberiche del trionfo del Bene sulle forze del Male, impersonate dalla figura della Tarasca, sorta di drago di cartapesta protagonista della festa del Corpus Domini. Nella comunità ikoots di San Mateo del Mar questa è la principale festività religiosa dell’anno liturgico, che coincide con la delicata transizione tra la stagione secca e quella umida, in cui le piogge riempiono le lagune, consentendo la ripresa della pesca del gambero, principale fonte di sostentamento della collettività. L’intera festa di Corpus ha come fulcro l’esecuzione della “danza del serpente”, nella quale un danzante che incarna il fulmine decapita simbolicamente il suo antagonista, che reca legata alle reni una testa di serpente. A conferma del valore esemplare attribuito dalla popolazione nativa al motivo della lotta tra fulmine e serpente e della sua persistente rilevanza nel rappresentare scenicamente la preoccupazione per l’ordine meteorologico su cui si basa la precaria sopravvivenza della comunità, gli insegnanti delle locali scuole bilingui hanno recentemente realizzato con i propri scolari nella veste di attori un cortometraggio didascalico fondato appunto su questa narrazione.
danza; rito; mito; indigeni messicani; Ikoots; meteorologia
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
La decapitazione del serpente: vitalità e plasticità di un motivo mitologico nelle pratiche coreutico-rituali degli Ikoots (Huave) di Oaxaca (Messico) / Lupo, Alessandro. - (2023), pp. 467-491. (Intervento presentato al convegno Il teatro e la festa. Il tempio, la piazza, la scena tenutosi a Palermo).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1716821
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