The contribution starts from the importance that certain art objects and ancient texts had for Emilio Villa, to then present a not very known text by Villa, Come si raccontava la Bibbia (How the Bible was told), written for a large-format volume dedicated to John Huston's film The Bible (1966), a movie on which Villa had worked as a historical consultant. The reasons for the interest of Villa's writing derive not only from his profound knowledge of the biblical text, but also from the breadth of his artistic knowledge and sensitivity towards cinema, a new art capable of «a grandiose cooperation and an instinctive syntax of human and religious conceptions». The visual arts, with certain «inexhaustible filming» of biblical stories frescoed on walls, and the cinema, which sets the frames in motion, giving a new «vital thrust to biblical iconography», fit well with Villa's conception of the Bible: not a text of divine revelation, but an extraordinary set of stories, an immense narrative epos.

Il contributo muove dall’importanza che per Emilio Villa hanno avuto alcuni oggetti d’arte e testi antichi, per presentare poi un testo villiano poco noto, Come si raccontava la Bibbia, scritto per un volume di grande formato dedicato al film di John Huston La Bibbia (1966), pellicola alla quale Villa aveva lavorato come consulente storico. I motivi d’interesse dello scritto di Villa derivano non solo dalla conoscenza profondissima del testo biblico, ma anche dall’ampiezza delle sue conoscenze artistiche e dalla sensibilità nei confronti del cinema, arte “nuova” capace di «una grandiosa cooperazione e di una sintassi istintiva di concezioni umane e religiose». Le arti visive, con certa «filmazione inesauribile» dei racconti biblici affrescati su pareti, e il cinema, che i fotogrammi mette in movimento dando una nuova «spinta vitale all’iconografica biblica», ben si sposano con la concezione che Villa aveva della Bibbia: non un testo di rivelazione divina ma un insieme straordinario di storie, un immenso epos narrativo.

Un'«abside ideale» elevata «nella nebbia baluginante dei millenni». Dall'arte al cinema: Come si raccontava la Bibbia di Emilio Villa / Bello, Cecilia. - In: ROSSOCORPOLINGUA. - ISSN 2611-8378. - n. 4, dicembre 2023:a. VI, n. 4(2023), pp. 3-17.

Un'«abside ideale» elevata «nella nebbia baluginante dei millenni». Dall'arte al cinema: Come si raccontava la Bibbia di Emilio Villa

Cecilia Bello
2023

Abstract

The contribution starts from the importance that certain art objects and ancient texts had for Emilio Villa, to then present a not very known text by Villa, Come si raccontava la Bibbia (How the Bible was told), written for a large-format volume dedicated to John Huston's film The Bible (1966), a movie on which Villa had worked as a historical consultant. The reasons for the interest of Villa's writing derive not only from his profound knowledge of the biblical text, but also from the breadth of his artistic knowledge and sensitivity towards cinema, a new art capable of «a grandiose cooperation and an instinctive syntax of human and religious conceptions». The visual arts, with certain «inexhaustible filming» of biblical stories frescoed on walls, and the cinema, which sets the frames in motion, giving a new «vital thrust to biblical iconography», fit well with Villa's conception of the Bible: not a text of divine revelation, but an extraordinary set of stories, an immense narrative epos.
2023
Il contributo muove dall’importanza che per Emilio Villa hanno avuto alcuni oggetti d’arte e testi antichi, per presentare poi un testo villiano poco noto, Come si raccontava la Bibbia, scritto per un volume di grande formato dedicato al film di John Huston La Bibbia (1966), pellicola alla quale Villa aveva lavorato come consulente storico. I motivi d’interesse dello scritto di Villa derivano non solo dalla conoscenza profondissima del testo biblico, ma anche dall’ampiezza delle sue conoscenze artistiche e dalla sensibilità nei confronti del cinema, arte “nuova” capace di «una grandiosa cooperazione e di una sintassi istintiva di concezioni umane e religiose». Le arti visive, con certa «filmazione inesauribile» dei racconti biblici affrescati su pareti, e il cinema, che i fotogrammi mette in movimento dando una nuova «spinta vitale all’iconografica biblica», ben si sposano con la concezione che Villa aveva della Bibbia: non un testo di rivelazione divina ma un insieme straordinario di storie, un immenso epos narrativo.
Emilio Villa; John Huston; Bible; film-making; visual arts
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Un'«abside ideale» elevata «nella nebbia baluginante dei millenni». Dall'arte al cinema: Come si raccontava la Bibbia di Emilio Villa / Bello, Cecilia. - In: ROSSOCORPOLINGUA. - ISSN 2611-8378. - n. 4, dicembre 2023:a. VI, n. 4(2023), pp. 3-17.
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