Il rapporto commerciale si fonda sul comune interesse tra soggetti che non agiscono in base alle loro identità religiose, bensì per ragioni pragmatiche dettate dalla comune identità di operatori economici. È proprio l’orientamento razionale al profitto pianificato uno degli elementi che maggiormente qualifica l’età moderna, laddove una ricostruzione della realtà economico-sociale che risulti sbilanciata a favore del piano religioso determina una deformazione della lente d’osservazione a favore di una narrazione identitaria che si pone al di fuori dei paradigmi di emancipazione propri della modernità6. Le transazioni di mercato e nello specifico i commerci interculturali configurano un mosaico etnico che tende al melting pot, perlomeno sul piano economico, laddove l’identità religiosa spingerebbe ad una salad bowl con gli elementi etnico-religiosi ben riconoscibili e distinti. Senza dubbio una corretta e approfondita analisi del contesto mediterraneo ed euroasiatico in età moderna consentirebbe di confutare la tesi di una realtà suddivisa in blocchi di culture, talvolta comunicanti, talaltra contrapposte, che spesso coincidono con le confessioni religiose e fungono da fondamento per le teorie sociologiche solo apparentemente contrapposte, ma in realtà speculari, del Clash of Civilizations e del Cultural Encounter. Al contrario i network economici, sociali, diplomatici e talvolta anche familiari travalicano pragmaticamente gli aspetti religiosi, proprio perché questi tendono a lacerarne l’intricata tessitura. Sono dunque i network, in tutto il loro laico pragmatismo che si dipana nella relazione economica, a costituire la struttura della quotidianità della vita del mercante e dell’operatore di credito in età moderna. Il patrimonio, la capacità di garantire gli investimenti e la reputazione valgono più dell’appartenenza religiosa, nonostante i continui tentativi delle autorità religiose di porre paletti, e limitare interscambi e ibridazioni. Laddove le autorità religiose tendono alla separazione tra gruppi diversi di individui in base alla loro fede, il mercato spinge alla commistione in virtù del comune interesse economico.

La laicità del mercato moderno. I Port-Jews tra assicurazioni e commercio interculturale in Adriatico / Ligorio, Benedetto. - In: EUROSTUDIUM3W. - ISSN 1973-9443. - 2:55(2020), pp. 23-39.

La laicità del mercato moderno. I Port-Jews tra assicurazioni e commercio interculturale in Adriatico

Benedetto Ligorio
Primo
2020

Abstract

Il rapporto commerciale si fonda sul comune interesse tra soggetti che non agiscono in base alle loro identità religiose, bensì per ragioni pragmatiche dettate dalla comune identità di operatori economici. È proprio l’orientamento razionale al profitto pianificato uno degli elementi che maggiormente qualifica l’età moderna, laddove una ricostruzione della realtà economico-sociale che risulti sbilanciata a favore del piano religioso determina una deformazione della lente d’osservazione a favore di una narrazione identitaria che si pone al di fuori dei paradigmi di emancipazione propri della modernità6. Le transazioni di mercato e nello specifico i commerci interculturali configurano un mosaico etnico che tende al melting pot, perlomeno sul piano economico, laddove l’identità religiosa spingerebbe ad una salad bowl con gli elementi etnico-religiosi ben riconoscibili e distinti. Senza dubbio una corretta e approfondita analisi del contesto mediterraneo ed euroasiatico in età moderna consentirebbe di confutare la tesi di una realtà suddivisa in blocchi di culture, talvolta comunicanti, talaltra contrapposte, che spesso coincidono con le confessioni religiose e fungono da fondamento per le teorie sociologiche solo apparentemente contrapposte, ma in realtà speculari, del Clash of Civilizations e del Cultural Encounter. Al contrario i network economici, sociali, diplomatici e talvolta anche familiari travalicano pragmaticamente gli aspetti religiosi, proprio perché questi tendono a lacerarne l’intricata tessitura. Sono dunque i network, in tutto il loro laico pragmatismo che si dipana nella relazione economica, a costituire la struttura della quotidianità della vita del mercante e dell’operatore di credito in età moderna. Il patrimonio, la capacità di garantire gli investimenti e la reputazione valgono più dell’appartenenza religiosa, nonostante i continui tentativi delle autorità religiose di porre paletti, e limitare interscambi e ibridazioni. Laddove le autorità religiose tendono alla separazione tra gruppi diversi di individui in base alla loro fede, il mercato spinge alla commistione in virtù del comune interesse economico.
2020
laicità mercantilistica; deconfessionalizzazione; assimilazione culturale; livellamento capitalistico
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La laicità del mercato moderno. I Port-Jews tra assicurazioni e commercio interculturale in Adriatico / Ligorio, Benedetto. - In: EUROSTUDIUM3W. - ISSN 1973-9443. - 2:55(2020), pp. 23-39.
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