Il saggio, relativo alla tutela della libertà di espressione nell’ordinamento UE, si propone di individuare i limiti e le possibili restrizioni a tale diritto fondamentale, a partire da un fatto di attualità: la reazione dell’Unione europea alla propaganda di regime promossa da diverse emittenti russe per giustificare l’attacco all’Ucraina. In particolare, lo scritto si dirama in tre direzioni volte a rispondere ad altrettante questioni: in primo luogo, valutare se le limitazioni alla libertà di informazione, contenute nelle sanzioni dell’UE, rappresentino una novità nel diritto europeo e comportino un’assunzione di maggiori competenze da parte dell’Europa in materia di diritti umani; in secondo luogo, evidenziare quali siano le tendenze recenti della giurisprudenza europea in materia di tutela della libertà di espressione (anche alla luce dei due fenomeni dell’hate speech e delle fake news), verificando se queste siano confermate dal recente intervento sanzionatorio del Consiglio europeo; infine, verificare se il Tribunale europeo, chiamato a valutare la legittimità di tali sanzioni, abbia seguito il processo argomentativo di regola applicato per verificare che la compressione della libertà di espressione sia giustificata.
L'Unione europea contro la propaganda di regime / Giurickovic, Anna. - In: CERIDAP. - ISSN 2723-9195. - 4(2023), pp. 24-46. [10.13130/2723-9195/2023-4-3]
L'Unione europea contro la propaganda di regime
Anna Giurickovic Dato
Primo
2023
Abstract
Il saggio, relativo alla tutela della libertà di espressione nell’ordinamento UE, si propone di individuare i limiti e le possibili restrizioni a tale diritto fondamentale, a partire da un fatto di attualità: la reazione dell’Unione europea alla propaganda di regime promossa da diverse emittenti russe per giustificare l’attacco all’Ucraina. In particolare, lo scritto si dirama in tre direzioni volte a rispondere ad altrettante questioni: in primo luogo, valutare se le limitazioni alla libertà di informazione, contenute nelle sanzioni dell’UE, rappresentino una novità nel diritto europeo e comportino un’assunzione di maggiori competenze da parte dell’Europa in materia di diritti umani; in secondo luogo, evidenziare quali siano le tendenze recenti della giurisprudenza europea in materia di tutela della libertà di espressione (anche alla luce dei due fenomeni dell’hate speech e delle fake news), verificando se queste siano confermate dal recente intervento sanzionatorio del Consiglio europeo; infine, verificare se il Tribunale europeo, chiamato a valutare la legittimità di tali sanzioni, abbia seguito il processo argomentativo di regola applicato per verificare che la compressione della libertà di espressione sia giustificata.File | Dimensione | Formato | |
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