This study aims to underscore the investigative significance of Giovanni Boccaccio’s figure and body of work within Alberto Asor Rosa’s scholarly pursuits. To substantiate this assertion, I give an account of Asor Rosa’s insights on Boccaccio within the broad and intricate field of Italian history, culture, and intellectual discourse, as documented in the volumes of Letteratura Italiana published by Einaudi between 1982 and 1996. I thus focus on the Asorrosian reflections contained in the essays dedicated to "Il letterato e le istituzioni" and "La narrativa italiana del Seicento" with a specific focus on his notable contributions in "La fondazione del laico" and his interpretations of the "Decameron" featured in the "Opere" series. Consequently, the argument is advanced regarding the existence of a distinct “Boccaccio function” discernible within Alberto Asor Rosa’s scholarly oeuvre and intellectual framework, elucidating his engagement with other authors such as Guicciardini, Sarpi, Verga, Collodi, Michelstaedter, and Campana. Indeed, akin to Boccaccio, these writers are characterized as “mobile” in their ability to shift to a free-reworking of historical narratives and the representation of specific facets of reality – within the con-text of individual experience in relation to others – so as to generate a literature that is imbued with symbolism, representation, and temporal significance.

Il contributo vuole mettere in evidenza la rilevanza investigativa che la figura e l’opera di Giovanni Boccaccio hanno rivestito nel percorso di ricerca di Alberto Asor Rosa. Per provarlo si raccolgono le occorrenze degli sguardi del critico sull’autore nell’ambito di quel complesso e ricco bacino di riflessione sulla Storia, la cultura e il pensiero italiani che sono le serie di volumi della "Letteratura italiana", edita da Einaudi, nell’arco cronologico compreso fra il 1982 e il 1996. Si esaminano, quindi, le affermazioni asorrosiane contenute nei saggi dedicati a "Il letterato e le istituzioni" e a "La narrativa italiana del Seicento", insistendo in particolare sugli importanti apporti rappresentati dallo studio su "La fondazione del laico" e dall’analisi consacrata, nella serie delle "Opere", al "Decameron". Si avanza, perciò, l’ipotesi della presenza, all’interno del pensiero di Alberto Asor Rosa, di una vera e propria “funzione Boccaccio” in grado di spiegare gli interessi del saggista per altri autori, quali Guicciardini, Sarpi, Verga, Collodi, Michelstaedter, Campana, tutti autori, come il Certaldese, “mobili”, capaci, cioè di muovere da una libera rielaborazione del passato e dalla decantazione degli aspetti della realtà – nel vissuto di un soggetto in relazione ad altri – per produrre una letteratura che sia simbolica, rappresentativa, significativa nello spazio e nel tempo.

Boccaccio, tra la fondazione del laico e il "Decameron" / Storini, M. C.. - In: BOLLETTINO DI ITALIANISTICA. - ISSN 0168-7298. - n.s., 2024, n° 1-2(2024), pp. 201-214.

Boccaccio, tra la fondazione del laico e il "Decameron"

M. C. Storini
2024

Abstract

This study aims to underscore the investigative significance of Giovanni Boccaccio’s figure and body of work within Alberto Asor Rosa’s scholarly pursuits. To substantiate this assertion, I give an account of Asor Rosa’s insights on Boccaccio within the broad and intricate field of Italian history, culture, and intellectual discourse, as documented in the volumes of Letteratura Italiana published by Einaudi between 1982 and 1996. I thus focus on the Asorrosian reflections contained in the essays dedicated to "Il letterato e le istituzioni" and "La narrativa italiana del Seicento" with a specific focus on his notable contributions in "La fondazione del laico" and his interpretations of the "Decameron" featured in the "Opere" series. Consequently, the argument is advanced regarding the existence of a distinct “Boccaccio function” discernible within Alberto Asor Rosa’s scholarly oeuvre and intellectual framework, elucidating his engagement with other authors such as Guicciardini, Sarpi, Verga, Collodi, Michelstaedter, and Campana. Indeed, akin to Boccaccio, these writers are characterized as “mobile” in their ability to shift to a free-reworking of historical narratives and the representation of specific facets of reality – within the con-text of individual experience in relation to others – so as to generate a literature that is imbued with symbolism, representation, and temporal significance.
2024
Il contributo vuole mettere in evidenza la rilevanza investigativa che la figura e l’opera di Giovanni Boccaccio hanno rivestito nel percorso di ricerca di Alberto Asor Rosa. Per provarlo si raccolgono le occorrenze degli sguardi del critico sull’autore nell’ambito di quel complesso e ricco bacino di riflessione sulla Storia, la cultura e il pensiero italiani che sono le serie di volumi della "Letteratura italiana", edita da Einaudi, nell’arco cronologico compreso fra il 1982 e il 1996. Si esaminano, quindi, le affermazioni asorrosiane contenute nei saggi dedicati a "Il letterato e le istituzioni" e a "La narrativa italiana del Seicento", insistendo in particolare sugli importanti apporti rappresentati dallo studio su "La fondazione del laico" e dall’analisi consacrata, nella serie delle "Opere", al "Decameron". Si avanza, perciò, l’ipotesi della presenza, all’interno del pensiero di Alberto Asor Rosa, di una vera e propria “funzione Boccaccio” in grado di spiegare gli interessi del saggista per altri autori, quali Guicciardini, Sarpi, Verga, Collodi, Michelstaedter, Campana, tutti autori, come il Certaldese, “mobili”, capaci, cioè di muovere da una libera rielaborazione del passato e dalla decantazione degli aspetti della realtà – nel vissuto di un soggetto in relazione ad altri – per produrre una letteratura che sia simbolica, rappresentativa, significativa nello spazio e nel tempo.
Alberto Asor Rosa; Giovanni Boccaccio; Decameron; prosa moderna.
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Boccaccio, tra la fondazione del laico e il "Decameron" / Storini, M. C.. - In: BOLLETTINO DI ITALIANISTICA. - ISSN 0168-7298. - n.s., 2024, n° 1-2(2024), pp. 201-214.
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