L'articolo propone una ricostruzione dell'interpretazione cavelliana del secondo Wittgenstein, collocando questa interpretazione nel contesto di alcuni dibattiti esegetici. In primo luogo, si evidenzia l'importanza che il concetto di "proiezione" riveste per Cavell (in contrapposizione all'enfasi sulle regole tipico dell'interpretazione proposta da Baker e Hacker). In secondo luogo, l'articolo riporta la questione della nostra consonanza nelle proiezioni al nostro accordo nelle forme di vite, contrapponendo la concezione cavelliana di questa nozione a quella difesa, tra gli altri, da Saul Kripke. Infine, viene analizzata la questione dell'elusione filosofica delle forma di vita, mostrando come la diagnosi proposta da Cavell (in termini di un rifiuto della forma di vita) sia differente da quella evocata nei lavori di John McDowell. Alla luce di quest'ultimo punto, viene proposta una possibile interpretazione del significato etico del lavoro del secondo Wittgenstein.
Cavell e la "visione wittgensteiniana del linguaggio" / Falomi, M.. - In: IRIDE. - ISSN 1122-7893. - 3(2011), pp. 595-614. [10.1414/36406]
Cavell e la "visione wittgensteiniana del linguaggio"
Falomi M.
Primo
2011
Abstract
L'articolo propone una ricostruzione dell'interpretazione cavelliana del secondo Wittgenstein, collocando questa interpretazione nel contesto di alcuni dibattiti esegetici. In primo luogo, si evidenzia l'importanza che il concetto di "proiezione" riveste per Cavell (in contrapposizione all'enfasi sulle regole tipico dell'interpretazione proposta da Baker e Hacker). In secondo luogo, l'articolo riporta la questione della nostra consonanza nelle proiezioni al nostro accordo nelle forme di vite, contrapponendo la concezione cavelliana di questa nozione a quella difesa, tra gli altri, da Saul Kripke. Infine, viene analizzata la questione dell'elusione filosofica delle forma di vita, mostrando come la diagnosi proposta da Cavell (in termini di un rifiuto della forma di vita) sia differente da quella evocata nei lavori di John McDowell. Alla luce di quest'ultimo punto, viene proposta una possibile interpretazione del significato etico del lavoro del secondo Wittgenstein.| File | Dimensione | Formato | |
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