UNIVERSO DIGITALE = POSITIVITÀ? Durante l’emergenza sanitaria, la didattica del progetto è mutata profondamente. La prossemica è venuta meno: la relazione studente-studenti e studenti-professore è stata mediata dall’uso di piattaforme per videoconferenze e la dimensione progettuale è stata canalizzata in sessioni di revisione a distanza in cui risultava difficile percepire le reazioni non verbali e assicurarsi che l’interlocutore fosse in ascolto (ci si poteva basare soltanto su dei cenni di assenso). Uno dei comportamenti spontanei più penalizzati è stato il coinvolgimento indiretto degli uditori di una conversazione, a meno che essi fossero interpellati direttamente. La distanza fisica ha inevitabilmente favorito un allontanamento relazionale, assecondando un fenomeno in corso già da prima della situazione pandemica. Come aveva anticipato Franco Berardi (2018), “l’effetto della mutazione digitale è l’isolamento dei corpi nel processo di comunicazione”. L’uso sempre più esteso dei mezzi di comunicazione di massa, la creazione di un universo digitale e l’invasione costante e pervasiva delle nuove tecnologie corrispondono allo sviluppo di un periodo migliore e di un mondo più accogliente ed in armonia per l’uomo? Gli esempi che quotidianamente ci circondano lasciano delle perplessità. Nella progressiva smaterializzazione dei rapporti, le tecnologie – strumenti potenti ed eccezionali e così fortemente orientati verso il mondo esterno che ci circonda – possono essere rivolte e puntate verso un altro universo che abitiamo, più nostro e personale? Possono le moderne tecnologie essere degli strumenti con cui osservare più efficacemente i frammenti del nostro universo interiore? IL PERCORSO DI RICERCA: GUARDARE DENTRO Sulla base dei presupposti citati, durante il corso di Design degli Spazi Espositivi (fino al 2021/2022 denominato Digital Design) dell’ISIA Roma Design tenuto dal Prof. Leonardo Sangiorgi – fondatore di Studio Azzurro – in collaborazione con il Prof. Aureliano Capri, è stata portata avanti un’indagine sul rapporto tra medium tecnologico e indagine interiore. L’interrogativo principale verteva su come la tecnologia potesse mediare il rapporto dell’uomo con sé stesso. Il percorso di ricerca si è sviluppato in una tetralogia (per ora) iniziata nell’a.a. 2019/2020 con il tema “Oracoli”, portata avanti nell’a.a. 2020/2021 con il tema “Robot situazionali” e nell’a.a. 2021/2022 con il tema “Trappole sentimentali”. Il quarto capitolo è cominciato nell’a.a. 2022/2023 con il tema “Museo degli stati d’animo”. In questo articolo analizzeremo nello specifico il caso studio dei “Robot situazionali” dell’anno accademico 2020/2021, distinto dallo svolgimento avvenuto interamente a distanza, con la mediazione di software di videoconferenza. Per favorire un approccio intimo al progetto, gli studenti erano stati invitati a lavorare singolarmente. A causa dell’emergenza sanitaria, l’indicazione è stata favorita dal contesto tecnologico che ha inevitabilmente condizionato l’andamento della ricerca. D’altro canto, la situazione pandemica è stato un momento (in parte forzato) di riavvicinamento al proprio contesto familiare e alla propria sfera introspettiva. Questa condizione ha rinforzato l’intuizione iniziale di sperimentare sul rovesciamento del rapporto tra uomo e strumento tecnologico come medium di connessione esclusivamente con ciò che è esterno.
Esploratori della ragione diminuita: l'assenza di prossemica come stimolo all'indagine interiore / Sangiorgi, Leonardo; Capri, Aureliano. - In: PROGETTO GRAFICO. - ISSN 1824-1301. - (2023), pp. 62-75.
Esploratori della ragione diminuita: l'assenza di prossemica come stimolo all'indagine interiore.
Aureliano Capri
2023
Abstract
UNIVERSO DIGITALE = POSITIVITÀ? Durante l’emergenza sanitaria, la didattica del progetto è mutata profondamente. La prossemica è venuta meno: la relazione studente-studenti e studenti-professore è stata mediata dall’uso di piattaforme per videoconferenze e la dimensione progettuale è stata canalizzata in sessioni di revisione a distanza in cui risultava difficile percepire le reazioni non verbali e assicurarsi che l’interlocutore fosse in ascolto (ci si poteva basare soltanto su dei cenni di assenso). Uno dei comportamenti spontanei più penalizzati è stato il coinvolgimento indiretto degli uditori di una conversazione, a meno che essi fossero interpellati direttamente. La distanza fisica ha inevitabilmente favorito un allontanamento relazionale, assecondando un fenomeno in corso già da prima della situazione pandemica. Come aveva anticipato Franco Berardi (2018), “l’effetto della mutazione digitale è l’isolamento dei corpi nel processo di comunicazione”. L’uso sempre più esteso dei mezzi di comunicazione di massa, la creazione di un universo digitale e l’invasione costante e pervasiva delle nuove tecnologie corrispondono allo sviluppo di un periodo migliore e di un mondo più accogliente ed in armonia per l’uomo? Gli esempi che quotidianamente ci circondano lasciano delle perplessità. Nella progressiva smaterializzazione dei rapporti, le tecnologie – strumenti potenti ed eccezionali e così fortemente orientati verso il mondo esterno che ci circonda – possono essere rivolte e puntate verso un altro universo che abitiamo, più nostro e personale? Possono le moderne tecnologie essere degli strumenti con cui osservare più efficacemente i frammenti del nostro universo interiore? IL PERCORSO DI RICERCA: GUARDARE DENTRO Sulla base dei presupposti citati, durante il corso di Design degli Spazi Espositivi (fino al 2021/2022 denominato Digital Design) dell’ISIA Roma Design tenuto dal Prof. Leonardo Sangiorgi – fondatore di Studio Azzurro – in collaborazione con il Prof. Aureliano Capri, è stata portata avanti un’indagine sul rapporto tra medium tecnologico e indagine interiore. L’interrogativo principale verteva su come la tecnologia potesse mediare il rapporto dell’uomo con sé stesso. Il percorso di ricerca si è sviluppato in una tetralogia (per ora) iniziata nell’a.a. 2019/2020 con il tema “Oracoli”, portata avanti nell’a.a. 2020/2021 con il tema “Robot situazionali” e nell’a.a. 2021/2022 con il tema “Trappole sentimentali”. Il quarto capitolo è cominciato nell’a.a. 2022/2023 con il tema “Museo degli stati d’animo”. In questo articolo analizzeremo nello specifico il caso studio dei “Robot situazionali” dell’anno accademico 2020/2021, distinto dallo svolgimento avvenuto interamente a distanza, con la mediazione di software di videoconferenza. Per favorire un approccio intimo al progetto, gli studenti erano stati invitati a lavorare singolarmente. A causa dell’emergenza sanitaria, l’indicazione è stata favorita dal contesto tecnologico che ha inevitabilmente condizionato l’andamento della ricerca. D’altro canto, la situazione pandemica è stato un momento (in parte forzato) di riavvicinamento al proprio contesto familiare e alla propria sfera introspettiva. Questa condizione ha rinforzato l’intuizione iniziale di sperimentare sul rovesciamento del rapporto tra uomo e strumento tecnologico come medium di connessione esclusivamente con ciò che è esterno.File | Dimensione | Formato | |
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