Considerare i paesaggi industriali, e più in esteso i paesaggi della produzione, richiede la disponibilità ad aprirsi verso strumenti e prospettive di indagine che chiamano a raccolta le diverse discipline tipiche dell’archeologia industriale. Sono molti, infatti, le letture e gli studi che possono contribuire a costruire la necessaria visione territoriale in cui la storia economica, le vicende sociali, le trasformazioni idrauliche, orografiche e i caratteri morfologici del costruito vanno ad addentellarsi con e nella storia del paesaggio. Un moltiplicarsi di punti di vista, orientati alla vicenda industriale e alla sua parentalità nei confronti dell’uomo e del territorio contemporaneo, la pluralità dei quali può costituire un valido supporto all’individuazione di categorie appropriate, aperte alle interferenze, non meccanicamente permutate da contesti non affini, come già alle origini della storia del paesaggio ha messo in luce Emilio Sereni. È perciò praticamente costitutivo cogliere, tra i contributi presenti in questo numero, continui disassamenti tematici e disciplinari.
Archeologia, patrimonio e paesaggio industriale: il passato prossimo della memoria / Curra', Edoardo. - In: PATRIMONIO INDUSTRIALE. - ISSN 2037-2353. - (2021), pp. 6-11.
Archeologia, patrimonio e paesaggio industriale: il passato prossimo della memoria
Curra' Edoardo
2021
Abstract
Considerare i paesaggi industriali, e più in esteso i paesaggi della produzione, richiede la disponibilità ad aprirsi verso strumenti e prospettive di indagine che chiamano a raccolta le diverse discipline tipiche dell’archeologia industriale. Sono molti, infatti, le letture e gli studi che possono contribuire a costruire la necessaria visione territoriale in cui la storia economica, le vicende sociali, le trasformazioni idrauliche, orografiche e i caratteri morfologici del costruito vanno ad addentellarsi con e nella storia del paesaggio. Un moltiplicarsi di punti di vista, orientati alla vicenda industriale e alla sua parentalità nei confronti dell’uomo e del territorio contemporaneo, la pluralità dei quali può costituire un valido supporto all’individuazione di categorie appropriate, aperte alle interferenze, non meccanicamente permutate da contesti non affini, come già alle origini della storia del paesaggio ha messo in luce Emilio Sereni. È perciò praticamente costitutivo cogliere, tra i contributi presenti in questo numero, continui disassamenti tematici e disciplinari.File | Dimensione | Formato | |
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