Nel 1908 lo storico e critico d’arte francese Gustave Soulier (1872-1937) giunse a Firenze dove venne nominato professore di Storia dell’arte presso l’Institut Français. Durante i venti anni che trascorse in modo pressoché ininterrotto in Toscana, Soulier strinse rapporti con alcuni storici dell’arte italiani di spicco quali Ugo Ojetti, Giovanni Poggi e Adolfo Venturi, e partecipò attivamente alla vita pubblica nazionale, collaborando – ad esempio – all’organizzazione dell’importante Mostra del Ritratto del 1911. Il saggio si propone di delineare – da diversi punti di vista – gli scambi, le collaborazioni e i rapporti intercorsi tra Soulier e l’intellighenzia italiana, facendo ricorso soprattutto alla documentazione d’archivio inedita. Si vuole riflettere sull’attività di Soulier e sulla ricezione nel suo lavoro in Italia all’interno del più ampio contesto dei complessi e controversi rapporti politici e culturali italo-francesi agli inizi del Novecento. Il dialogo tra Soulier e gli ambienti italiani, infatti, sembra aver spesso risentito del mutare repentino dei rapporti internazionali. È questo il caso del curioso episodio del furto di alcuni rilievi di Donatello in S. Lorenzo che vide nel 1927-28 Soulier vittima di una vera e propria “gogna mediatica” alimentata dalla propaganda antifrancese fascista.
Gustave Soulier: uno storico dell'arte nel contesto dei controversi rapporti franco-italiani (1908-1931) / DI COLA, Daniele. - In: STORIA DELL'ARTE. - ISSN 0392-4513. - 160:2(2023), pp. 164-187.
Gustave Soulier: uno storico dell'arte nel contesto dei controversi rapporti franco-italiani (1908-1931)
Daniele Di Cola
Primo
2023
Abstract
Nel 1908 lo storico e critico d’arte francese Gustave Soulier (1872-1937) giunse a Firenze dove venne nominato professore di Storia dell’arte presso l’Institut Français. Durante i venti anni che trascorse in modo pressoché ininterrotto in Toscana, Soulier strinse rapporti con alcuni storici dell’arte italiani di spicco quali Ugo Ojetti, Giovanni Poggi e Adolfo Venturi, e partecipò attivamente alla vita pubblica nazionale, collaborando – ad esempio – all’organizzazione dell’importante Mostra del Ritratto del 1911. Il saggio si propone di delineare – da diversi punti di vista – gli scambi, le collaborazioni e i rapporti intercorsi tra Soulier e l’intellighenzia italiana, facendo ricorso soprattutto alla documentazione d’archivio inedita. Si vuole riflettere sull’attività di Soulier e sulla ricezione nel suo lavoro in Italia all’interno del più ampio contesto dei complessi e controversi rapporti politici e culturali italo-francesi agli inizi del Novecento. Il dialogo tra Soulier e gli ambienti italiani, infatti, sembra aver spesso risentito del mutare repentino dei rapporti internazionali. È questo il caso del curioso episodio del furto di alcuni rilievi di Donatello in S. Lorenzo che vide nel 1927-28 Soulier vittima di una vera e propria “gogna mediatica” alimentata dalla propaganda antifrancese fascista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


