Narrazione, Creatività e Pratiche educative. Un approccio femminista per immaginare parole nuove

Nella questione della “povertà educativa” rientra l’assimilazione e sedimentazione del linguaggio patriarcale e sessista, veicolo di categorie riduzionistiche e di stereotipi e ruoli di genere, fin dai primissimi anni di vita (Biemmi e Satta 2017). Il contributo intende proporre una proposta operativa per percorsi formativi alternativi capaci di introdurre discorsi nuovi e molteplici riformulando le pratiche narrative di origine femminista e attualizzando il “linguaggio materno” al fine di ampliare immaginari ed espandere l’insieme del possibile nella costruzione identitaria. Tale approccio intende favorire nelle bambine e nei bambini la dimensione dell’apprendere per essere e dell’apprendere per vivere assieme permettendo loro di raccontare l’esperienza della complessità in modo inclusivo.