La traduzione latina in esametri della Batrachomyomachia ad opera di Carlo Marsuppini, composta tra il 1429 e il 1431, è un testo decisivo per comprendere gli sviluppi del genere eroicomico neolatino, che ancora oggi è un campo di ricerca pochissimo indagato. Se è vero che la Batrachomyomachia è l’archetipo del genere eroicomico, è anche vero che fu fondamentale per molti autori di testi eroicomici l’aiuto della traduzione del Marsuppini per leggere l’opera greca. Ad esempio, il De bellum ranarum Croacus libellus di Elisio Calenzio, un rifacimento libero della Batrachomyomachia scritto nel 1448 ma pubblicato postumo, si basa sulla traduzione del Marsuppini e non sull’originale greco. Tale traduzione, inoltre, comparve nell’editio princeps della Batrachomyomachia del 1474, che rappresentò la prima edizione a stampa di un testo letterario greco: il fatto che esso fosse corredato di una traduzione latina sottolinea l’importanza che tale lingua ebbe nella diffusione della cultura greca in Italia. La traduzione fu ristampata più volte: a Venezia nel 1475, a Parma nel 1492 e a Modena nel 1498. Sulla traduzione del Marsuppini si sono basati anche i primi volgarizzamenti del poemetto pseudo-omerico, nei quali gli autori hanno tradotto l’opera dal latino piuttosto che dal greco: il volgarizzamento di Aurelio Simmaco de Iacobiti del 1456, quello di Giorgio Sommariva del 1470 e quello di Giuseppe Santafiore della prima metà del 1500 hanno utilizzato tutti come fonte primaria la traduzione latina in esametri. Essa rappresenta, dunque, un collegamento fondamentale tra la letteratura greca e quella in volgare. Lo scopo della presente proposta è quello di valorizzare la traduzione del Marsuppini per dimostrare come la lingua latina abbia permesso ad alcune opere greche di raggiungere un pubblico più vasto.
La traduzione latina della Batrachomyomachia di Carlo Marsuppini. Un punto d’incontro tra cultura latina, cultura greca e cultura volgare / Senatore, Chiara. - (2021), pp. 605-609. (Intervento presentato al convegno VII Ciclo di Studi Medievali tenutosi a Florence; Italy).
La traduzione latina della Batrachomyomachia di Carlo Marsuppini. Un punto d’incontro tra cultura latina, cultura greca e cultura volgare
Chiara Senatore
2021
Abstract
La traduzione latina in esametri della Batrachomyomachia ad opera di Carlo Marsuppini, composta tra il 1429 e il 1431, è un testo decisivo per comprendere gli sviluppi del genere eroicomico neolatino, che ancora oggi è un campo di ricerca pochissimo indagato. Se è vero che la Batrachomyomachia è l’archetipo del genere eroicomico, è anche vero che fu fondamentale per molti autori di testi eroicomici l’aiuto della traduzione del Marsuppini per leggere l’opera greca. Ad esempio, il De bellum ranarum Croacus libellus di Elisio Calenzio, un rifacimento libero della Batrachomyomachia scritto nel 1448 ma pubblicato postumo, si basa sulla traduzione del Marsuppini e non sull’originale greco. Tale traduzione, inoltre, comparve nell’editio princeps della Batrachomyomachia del 1474, che rappresentò la prima edizione a stampa di un testo letterario greco: il fatto che esso fosse corredato di una traduzione latina sottolinea l’importanza che tale lingua ebbe nella diffusione della cultura greca in Italia. La traduzione fu ristampata più volte: a Venezia nel 1475, a Parma nel 1492 e a Modena nel 1498. Sulla traduzione del Marsuppini si sono basati anche i primi volgarizzamenti del poemetto pseudo-omerico, nei quali gli autori hanno tradotto l’opera dal latino piuttosto che dal greco: il volgarizzamento di Aurelio Simmaco de Iacobiti del 1456, quello di Giorgio Sommariva del 1470 e quello di Giuseppe Santafiore della prima metà del 1500 hanno utilizzato tutti come fonte primaria la traduzione latina in esametri. Essa rappresenta, dunque, un collegamento fondamentale tra la letteratura greca e quella in volgare. Lo scopo della presente proposta è quello di valorizzare la traduzione del Marsuppini per dimostrare come la lingua latina abbia permesso ad alcune opere greche di raggiungere un pubblico più vasto.File | Dimensione | Formato | |
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