I manuali di galateo, la trattatistica delle buone maniere e le rubriche di costume rappresentano ad oggi una fonte poco indagata per l’analisi della società e della cristallizzazione normativa del suo ideale organizzativo. In realtà questo genere, a torto ritenuto minore, offre un’importante chiave di lettura dei cambiamenti culturali che caratterizzano la nostra storia più recente, soprattutto dal punto di vista del genere e della relativa stereotipizzazione dei ruoli sociali. Norme e precetti comportamentali trasmessi ai giovani attraverso i galatei, dalla fine dell’Ottocento in avanti e in particolare nel periodo fascista, contribuiscono infatti alla polarizzazione dei ruoli di genere, declinando l’ideale maschile e femminile per eccellenza e, contemporaneamente, tagliando fuori quel che appare eccentrico rispetto alla normatività imposta dalla società. La dimensione educativa di ciò che è altro dal binomio maschile-femminile, sottratta ai manuali di galateo, ricompare però in altri contesti e in altre forme già a partire dagli anni Settanta, quando le piccole poste ospitate nelle riviste settimanali, sotto la spinta della nuova sensibilità portata dai movimenti di liberazione sessuale, iniziano a trattare anche temi più attuali, aprendo la strada al discorso LGBTQIA+ sui galatei. In quegli stessi anni, nel mondo, vengono pubblicati numerosi manuali di galateo LGBTQIA+, anche in Italia. È del 1985 il testo Bon Ton – manuale pratico di buone e gaie maniere di Max Marra illustrato da Marco Silombra, che viene fornito in dono ai lettori della rivista Babilonia. A questo seguiranno il “Gentilomo” di Aldo Busi, i libri di Giovanni dall’Orto. Resta, però, una netta distinzione tra galatei LGBTQIA+ e galatei “tradizionali”. L’intervento proposto vuole esplorare l’evoluzione della sensibilità sociale sulle tematiche LGBTQIA+ a partire dall’analisi della manualistica del galateo proponendo spunti di riflessione per nuovi scenari di normazione sociale e relazionale, in cui i galatei, alla luce di studi sociologici, linguistici e mediali, possano configurarsi come strumento di inclusione ed educazione all’accoglienza per superare pregiudizi e stereotipi che ancora caratterizzano la società odierna.
Verso un galateo di genere. Riflessioni LGBTQIA+ sui galatei / Briatore, Samuele. - 1:(2024), pp. 163-177. (Intervento presentato al convegno Gender R-Evolutions: immaginare l’inevitabile, sovvertire l’impossibile tenutosi a Università di Trento).
Verso un galateo di genere. Riflessioni LGBTQIA+ sui galatei
Briatore, Samuele
2024
Abstract
I manuali di galateo, la trattatistica delle buone maniere e le rubriche di costume rappresentano ad oggi una fonte poco indagata per l’analisi della società e della cristallizzazione normativa del suo ideale organizzativo. In realtà questo genere, a torto ritenuto minore, offre un’importante chiave di lettura dei cambiamenti culturali che caratterizzano la nostra storia più recente, soprattutto dal punto di vista del genere e della relativa stereotipizzazione dei ruoli sociali. Norme e precetti comportamentali trasmessi ai giovani attraverso i galatei, dalla fine dell’Ottocento in avanti e in particolare nel periodo fascista, contribuiscono infatti alla polarizzazione dei ruoli di genere, declinando l’ideale maschile e femminile per eccellenza e, contemporaneamente, tagliando fuori quel che appare eccentrico rispetto alla normatività imposta dalla società. La dimensione educativa di ciò che è altro dal binomio maschile-femminile, sottratta ai manuali di galateo, ricompare però in altri contesti e in altre forme già a partire dagli anni Settanta, quando le piccole poste ospitate nelle riviste settimanali, sotto la spinta della nuova sensibilità portata dai movimenti di liberazione sessuale, iniziano a trattare anche temi più attuali, aprendo la strada al discorso LGBTQIA+ sui galatei. In quegli stessi anni, nel mondo, vengono pubblicati numerosi manuali di galateo LGBTQIA+, anche in Italia. È del 1985 il testo Bon Ton – manuale pratico di buone e gaie maniere di Max Marra illustrato da Marco Silombra, che viene fornito in dono ai lettori della rivista Babilonia. A questo seguiranno il “Gentilomo” di Aldo Busi, i libri di Giovanni dall’Orto. Resta, però, una netta distinzione tra galatei LGBTQIA+ e galatei “tradizionali”. L’intervento proposto vuole esplorare l’evoluzione della sensibilità sociale sulle tematiche LGBTQIA+ a partire dall’analisi della manualistica del galateo proponendo spunti di riflessione per nuovi scenari di normazione sociale e relazionale, in cui i galatei, alla luce di studi sociologici, linguistici e mediali, possano configurarsi come strumento di inclusione ed educazione all’accoglienza per superare pregiudizi e stereotipi che ancora caratterizzano la società odierna.File | Dimensione | Formato | |
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