Autonomia progressiva e miglior interesse della persona minore di età

The essay proposes an interpretation of the best interests of the child and progressive autonomy starting from the Convention on the Rights of the Child CDN and considering the General Observations of the Committee on the Rights of the Child, in order to verify what the concrete applicative scope of these principles is and what the impact should be in all member states. Starting from the idea that the CCHR is a source of hierarchical rank superior to ordinary law, it is stated that the rules of the Civil Codes, which are not susceptible of conforming interpretation, must be considered abrogated and replaced with the rules and principles of the Convention. With specific reference to Italian law, the most controversial issue is that of capacity to act. The international conventions call for overcoming this concept and finding solutions that allow all persons, regardless of their age and capacity, to exercise legal capacity under equal conditions. On the basis of this it is affirmed that the exercise of the minor's capacity can no longer be considered regulated by the codified rules, which must be considered abrogated and replaced with a rule that attributes to the person under age with discernment the capacity to perform all those juridical acts of current life proper to his or her age and in conformity with social customs.

Il saggio propone una lettura del miglior interesse del minore e della autonomia progressiva partendo dalla Convenzione dei Diritti del Bambino CDN e considerando le Osservazioni Generali del Comitato dei Diritti del Bambino, allo scopo di verificare quale sia la concreta portata applicativa di questi principi e quale debba essere l’impatto in tutti gli Stati membri. Movendo dall’idea che la CDN è una fonte di grado gerarchicamente sovraordinato rispetto alla legge ordinaria, si afferma che le norme dei Codici civili, non suscettibili di una interpretazione conforme, debbono considerarsi abrogate e sostituite con norme e principi della Convenzione. Con specifico riferimento al diritto italiano, la questione maggiormente controversa è quella attinente alla capacità di agire. Le Convenzioni internazionali impongono di superare questo concetto e di individuare soluzioni che consentano a tutte le persone, indipendentemente dalla loro età e dalla loro capacità, di esercitare la capacità giuridica in uguaglianza di condizioni. Sulla base di ciò si afferma che l’esercizio della capacità del minore non può più considerarsi regolata dalle norme codicistiche, che debbono considerarsi abrogate e sostituite con una regola che attribuisca alla persona minore di età con discernimento la capacità di compiere tutti quegli atti giuridici della vita corrente propri della sua età e conformi agli usi sociali.