Nel corso del III secolo d.C. l’assetto della regione padana, settore essenziale nel quadro delle connessioni dell’Italia con lo spazio europeo, è in trasformazione e ridefinisce i suoi gangli vitali. Il decollo economico di alcune città attira l’attenzione degli imperatori e conduce al loro riconoscimento politico nel contesto dell’Impero multipolare dei Tetrarchi. La piccola Mediolanum Insubrum espande la sua superficie murata e pure il suo territorio in corrispondenza del suo limite settentrionale a svantaggio di Novum Comum. La natura occasionale della ricerca, specialmente se collegata alle logiche dell’archeologia preventiva, appare troppo spesso inerte di fronte alla necessità di risolvere i numerosi problemi interpretativi. Il lavoro degli archeologi deve poter dare risposte a questioni cruciali come l’esistenza nel suburbio di insediamenti di chiara impronta militare: il caso del castellum di San Vittore è significativo in tal senso. Oggi è indispensabile una corretta lettura del ruolo del suburbio nel rinnovamento dello spazio urbano, con opere di grande impatto come la via porticata o il complesso di San Lorenzo. La definizione del baricentro del Palatium, da esaminare in combinazione con le grandi residenze private come la Domus Stilichonis, è essenziale per la ricostruzione del paesaggio urbano milanese. Incautamente trascurata è la valutazione archeologica della letteratura tardoantica, nonostante la grande suggestione degli scritti di Ambrogio e del suo biografo Paolino. Infine, spostando l’attenzione verso il IX secolo, si deve porre il problema del ruolo giocato dal disfacimento di una megastruttura come il Circo nel processo di ridefinizione del sistema difensivo urbano tardoantico per opera del vescovo Ansperto.
"Et Mediolani mira omnia…". Una città in gara con Roma / David, M.. - In: SIBRIUM. - ISSN 0559-9628. - 37:(2023), pp. 132-163.
"Et Mediolani mira omnia…". Una città in gara con Roma
M. David
2023
Abstract
Nel corso del III secolo d.C. l’assetto della regione padana, settore essenziale nel quadro delle connessioni dell’Italia con lo spazio europeo, è in trasformazione e ridefinisce i suoi gangli vitali. Il decollo economico di alcune città attira l’attenzione degli imperatori e conduce al loro riconoscimento politico nel contesto dell’Impero multipolare dei Tetrarchi. La piccola Mediolanum Insubrum espande la sua superficie murata e pure il suo territorio in corrispondenza del suo limite settentrionale a svantaggio di Novum Comum. La natura occasionale della ricerca, specialmente se collegata alle logiche dell’archeologia preventiva, appare troppo spesso inerte di fronte alla necessità di risolvere i numerosi problemi interpretativi. Il lavoro degli archeologi deve poter dare risposte a questioni cruciali come l’esistenza nel suburbio di insediamenti di chiara impronta militare: il caso del castellum di San Vittore è significativo in tal senso. Oggi è indispensabile una corretta lettura del ruolo del suburbio nel rinnovamento dello spazio urbano, con opere di grande impatto come la via porticata o il complesso di San Lorenzo. La definizione del baricentro del Palatium, da esaminare in combinazione con le grandi residenze private come la Domus Stilichonis, è essenziale per la ricostruzione del paesaggio urbano milanese. Incautamente trascurata è la valutazione archeologica della letteratura tardoantica, nonostante la grande suggestione degli scritti di Ambrogio e del suo biografo Paolino. Infine, spostando l’attenzione verso il IX secolo, si deve porre il problema del ruolo giocato dal disfacimento di una megastruttura come il Circo nel processo di ridefinizione del sistema difensivo urbano tardoantico per opera del vescovo Ansperto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.