The London Tube plays a prominent role as a physical and imaginative location in many accounts and creative endeavours of post-war migrants to Britain and their descendants. After the arrival of the Empire Windrush in 1948, Clapham South station was used as temporary accommodation for homeless migrants from the West Indies, many of whom took work in transport. Their displacement underneath the streets of London produced a vertical urban aesthetic, a city made of descending staircases and rickety lifts, which mirrored the downward trajectory of the early years of the Windrush generation in London. The city is personified and transmogrified into a ravenous urban monster: in its bowels, i.e. the Tube, migrants are chewed, digested, and discharged as cultural wastage. Moreover, the vertical framework of London recalls the vertical cosmos of Christianity: on the one hand, the Tube is rewritten as a vestibule of Hell or Limbo, a site of estrangement and vagrancy reminiscent of the psychological hell of the Modernists or the claustrophobic spaces of war artists; on the other hand, the Tube is scripted as the infernal home of the wretched of the Earth, at once a place of suffering and torment and a postcolonial site of creative kinesis, where old narratives are appropriated and rewritten.

Poetica della metropolitana londinese: un viaggio nella City della Windrush generation · Nella produzione letteraria dei migranti nel Regno Unito e dei loro discendenti, la Metropolitana di Londra si configura come importante locus fisico e immaginativo. Dopo l’arrivo della Empire Windrush nel 1948, la stazione di Clapham South divenne una residenza temporanea per i migranti provenienti dalle Indie Occidentali, molti dei quali trovarono lavoro nel settore dei trasporti. Il dislocamento dei migranti sotto le strade di Londra si traduce in un’estetica urbana verticale, in una città fatta di scale scoscese e ascensori tra- ballanti, specchio della traiettoria discendente dei primi anni della generazione Windrush a Londra. La città diviene così un famelico mostro urbano, le cui viscere, rappresentate dalla Metropolitana, trasformano i migranti in rifiuti culturali, masticati, digeriti e, infine, espulsi. Inoltre, la struttura verticale della città richiama il cosmo della tradizione cristiana: la Metropolitana diviene vestibolo degli inferi o Limbo, un luogo di straniamento e nomadismo che ricorda l’inferno psicologico dei Modernisti o gli spazi claustrofobici degli artisti di guerra; d’altra parte, la Metropolitana è anche dimora infernale dei dannati della terra, allo stesso tempo luogo di tormento e sito di cinesi creativa, dove antiche narrazioni vengono appropriate e riscritte.

Poetics of the London Underground: A Journey in the City of the Windrush Generation / Crotti, Alessandra. - In: LETTERATURA E LETTERATURE. - ISSN 1971-906X. - 18:(2024), pp. 61-72.

Poetics of the London Underground: A Journey in the City of the Windrush Generation

Alessandra Crotti
2024

Abstract

The London Tube plays a prominent role as a physical and imaginative location in many accounts and creative endeavours of post-war migrants to Britain and their descendants. After the arrival of the Empire Windrush in 1948, Clapham South station was used as temporary accommodation for homeless migrants from the West Indies, many of whom took work in transport. Their displacement underneath the streets of London produced a vertical urban aesthetic, a city made of descending staircases and rickety lifts, which mirrored the downward trajectory of the early years of the Windrush generation in London. The city is personified and transmogrified into a ravenous urban monster: in its bowels, i.e. the Tube, migrants are chewed, digested, and discharged as cultural wastage. Moreover, the vertical framework of London recalls the vertical cosmos of Christianity: on the one hand, the Tube is rewritten as a vestibule of Hell or Limbo, a site of estrangement and vagrancy reminiscent of the psychological hell of the Modernists or the claustrophobic spaces of war artists; on the other hand, the Tube is scripted as the infernal home of the wretched of the Earth, at once a place of suffering and torment and a postcolonial site of creative kinesis, where old narratives are appropriated and rewritten.
2024
Poetica della metropolitana londinese: un viaggio nella City della Windrush generation · Nella produzione letteraria dei migranti nel Regno Unito e dei loro discendenti, la Metropolitana di Londra si configura come importante locus fisico e immaginativo. Dopo l’arrivo della Empire Windrush nel 1948, la stazione di Clapham South divenne una residenza temporanea per i migranti provenienti dalle Indie Occidentali, molti dei quali trovarono lavoro nel settore dei trasporti. Il dislocamento dei migranti sotto le strade di Londra si traduce in un’estetica urbana verticale, in una città fatta di scale scoscese e ascensori tra- ballanti, specchio della traiettoria discendente dei primi anni della generazione Windrush a Londra. La città diviene così un famelico mostro urbano, le cui viscere, rappresentate dalla Metropolitana, trasformano i migranti in rifiuti culturali, masticati, digeriti e, infine, espulsi. Inoltre, la struttura verticale della città richiama il cosmo della tradizione cristiana: la Metropolitana diviene vestibolo degli inferi o Limbo, un luogo di straniamento e nomadismo che ricorda l’inferno psicologico dei Modernisti o gli spazi claustrofobici degli artisti di guerra; d’altra parte, la Metropolitana è anche dimora infernale dei dannati della terra, allo stesso tempo luogo di tormento e sito di cinesi creativa, dove antiche narrazioni vengono appropriate e riscritte.
London Tube; Windrush Generation; Underground Writing; Vertical City; Postcolonial Literature; Urban Aesthetics
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Poetics of the London Underground: A Journey in the City of the Windrush Generation / Crotti, Alessandra. - In: LETTERATURA E LETTERATURE. - ISSN 1971-906X. - 18:(2024), pp. 61-72.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1710406
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