Nel 2020 sono stati Francesco Benigno e Igor Mineo a lanciare la sfida di rileggere una serie di tratti distintivi della tradizionale narrazione della storia nazionale italiana all’interno di “una storia d’Europa di tipo nuovo” (Benigno – Mineo 2020, p. 79). L’ideologia della mancanza o la sindrome difettiva, ossia l’approccio storiografico che ha visto per decenni l’Italia come strutturalmente inferiore rispetto a modelli e canoni nazionali diversi dal suo, pare necessitare ora di un profondo ripensamento. L’”idea di nazione”, nella nota accezione di Federico Chabod (Laterza, 1961), nasce e si sviluppa in forme e modalità differenti a seconda dei contesti geografici, politici, sociali e culturali di riferimento. Il “caso Italia” rappresenta, da questo punto di vista, un unicum all’interno del panorama europeo, non solo per l’evidente ritardo nel conseguimento dell’unificazione degli antichi Stati italiani, ma anche per le influenze politiche, sociali e culturali del tutto peculiari che hanno inciso su tale processo. Questo elaborato, nello specifico, si propone di indagare l’impatto avuto dalla Controriforma sulla costruzione di una cultura nazionale italiana nel contesto europeo. La ricerca si concentra sul XVI secolo e mira a esaminare in particolar modo le “fratture” che la risposta della Chiesa alla riforma protestante acuisce nella penisola. In particolare, quella tra credenti e non credenti, tra settentrione e meridione, tra aree urbane e aree rurali, tra coloro che si esprimono in lingua volgare e coloro che conoscono solo il dialetto del proprio territorio di appartenenza. La trattazione è articolata in tre capitoli. Nel primo, sono presi in esame le principali evoluzioni istituzionali della Chiesa di Roma e dello Stato pontificio nel corso del XVI secolo. Il secondo sarà dedicato all’Indice dei libri proibiti e alle sue ripercussioni sullo sviluppo di un canone nazionale italiano. Il capitolo si conclude con uno studio di caso de “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, trattato la cui messa all’Indice determina una significativa limitazione all’affermazione dell’”idea di nazione” italiana. Il terzo avrà ad oggetto l’esame di elementi di differenza e analogia che sussistono tra la Francia, la Spagna e la penisola italiana del XVI secolo, al fine di suggerire una nuova interpretazione del concetto di “sindrome difettiva”.

Una lettura sociopolitica della Controriforma. L’impatto della risposta della Chiesa alla Riforma protestante sulla formazione di un canone nazionale italiano nel contesto europeo / Iacovelli, Giulia. - (2024 May 22).

Una lettura sociopolitica della Controriforma. L’impatto della risposta della Chiesa alla Riforma protestante sulla formazione di un canone nazionale italiano nel contesto europeo

IACOVELLI, GIULIA
22/05/2024

Abstract

Nel 2020 sono stati Francesco Benigno e Igor Mineo a lanciare la sfida di rileggere una serie di tratti distintivi della tradizionale narrazione della storia nazionale italiana all’interno di “una storia d’Europa di tipo nuovo” (Benigno – Mineo 2020, p. 79). L’ideologia della mancanza o la sindrome difettiva, ossia l’approccio storiografico che ha visto per decenni l’Italia come strutturalmente inferiore rispetto a modelli e canoni nazionali diversi dal suo, pare necessitare ora di un profondo ripensamento. L’”idea di nazione”, nella nota accezione di Federico Chabod (Laterza, 1961), nasce e si sviluppa in forme e modalità differenti a seconda dei contesti geografici, politici, sociali e culturali di riferimento. Il “caso Italia” rappresenta, da questo punto di vista, un unicum all’interno del panorama europeo, non solo per l’evidente ritardo nel conseguimento dell’unificazione degli antichi Stati italiani, ma anche per le influenze politiche, sociali e culturali del tutto peculiari che hanno inciso su tale processo. Questo elaborato, nello specifico, si propone di indagare l’impatto avuto dalla Controriforma sulla costruzione di una cultura nazionale italiana nel contesto europeo. La ricerca si concentra sul XVI secolo e mira a esaminare in particolar modo le “fratture” che la risposta della Chiesa alla riforma protestante acuisce nella penisola. In particolare, quella tra credenti e non credenti, tra settentrione e meridione, tra aree urbane e aree rurali, tra coloro che si esprimono in lingua volgare e coloro che conoscono solo il dialetto del proprio territorio di appartenenza. La trattazione è articolata in tre capitoli. Nel primo, sono presi in esame le principali evoluzioni istituzionali della Chiesa di Roma e dello Stato pontificio nel corso del XVI secolo. Il secondo sarà dedicato all’Indice dei libri proibiti e alle sue ripercussioni sullo sviluppo di un canone nazionale italiano. Il capitolo si conclude con uno studio di caso de “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, trattato la cui messa all’Indice determina una significativa limitazione all’affermazione dell’”idea di nazione” italiana. Il terzo avrà ad oggetto l’esame di elementi di differenza e analogia che sussistono tra la Francia, la Spagna e la penisola italiana del XVI secolo, al fine di suggerire una nuova interpretazione del concetto di “sindrome difettiva”.
22-mag-2024
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1710293
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