Nel giugno del 1931, nel corso delle indagini condotte da Ugo Ferraguti e Raniero Mengarelli nella necropoli dell’Osteria a Vulci, furono scavate due tombe alla presenza di Filippo, Langravio d’Assia-Kassel e marito della principessa Mafalda di Savoia – figlia di Re Vittorio Emanuele III –, in visita a Vulci con il Marchese Giorgio Guglielmi, Vice-presidente del Senato del Regno e proprietario dei terreni nei quali si svolgevano le indagini. Mentre di una tomba si conservano tutti i materiali, dell’altra non risulta alcun oggetto sugli inventari del Museo di Villa Giulia. Una serie di fotografie conservate presso l’Istituto Luce, realizzate proprio in occasione della visita di quell’importante personaggio, ha consentito tuttavia il parziale recupero del contesto. Entrambe le tombe si datano ai primi del VI sec. a.C. e, con altre indagate nello stesso settore nel corso di quelle fortunate indagini, consentono di offrire alcuni nuovi dati su tipi funerari e cultura materiale di Vulci tra età tardo-orientalizzante e alto arcaica.
Compiuta l'esplorazione alla presenza del principe d'assia. note su alcuni complessi di età orientalizzante dalla necropoli dell'osteria (scavi ferraguti - mengarelli 1931) / Conti, A.. - In: MÉLANGES DE L'ÉCOLE FRANÇAISE DE ROME. ANTIQUITÉ. - ISSN 0223-5102. - 135.2:(2023), pp. 377-396.
Compiuta l'esplorazione alla presenza del principe d'assia. note su alcuni complessi di età orientalizzante dalla necropoli dell'osteria (scavi ferraguti - mengarelli 1931)
Conti A.
2023
Abstract
Nel giugno del 1931, nel corso delle indagini condotte da Ugo Ferraguti e Raniero Mengarelli nella necropoli dell’Osteria a Vulci, furono scavate due tombe alla presenza di Filippo, Langravio d’Assia-Kassel e marito della principessa Mafalda di Savoia – figlia di Re Vittorio Emanuele III –, in visita a Vulci con il Marchese Giorgio Guglielmi, Vice-presidente del Senato del Regno e proprietario dei terreni nei quali si svolgevano le indagini. Mentre di una tomba si conservano tutti i materiali, dell’altra non risulta alcun oggetto sugli inventari del Museo di Villa Giulia. Una serie di fotografie conservate presso l’Istituto Luce, realizzate proprio in occasione della visita di quell’importante personaggio, ha consentito tuttavia il parziale recupero del contesto. Entrambe le tombe si datano ai primi del VI sec. a.C. e, con altre indagate nello stesso settore nel corso di quelle fortunate indagini, consentono di offrire alcuni nuovi dati su tipi funerari e cultura materiale di Vulci tra età tardo-orientalizzante e alto arcaica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.