Dopo l’incendio dell’Ospedale di Tivoli si torna a parlare di sicurezza antincendio nelle strutture ospedaliere come una priorità e, come di solito succede di fronte a tragedie ed emergenze, le regioni reagiscono con l’elaborazione di nuovi Piani sanitari regionali che includono capitoli specifici sull'antincendio. Tuttavia, questa risposta avviene in modo reattivo, senza un piano coordinato e strutturato, in assenza di una auspicabile pianificazione preventiva e una coordinazione tra le varie istituzioni coinvolte. Tutto ciò inevitabilmente porta a sottovalutare o addirittura annullare i progressi ottenuti attraverso sperimentazioni e ricerche nel campo della progettazione della sicurezza antincendio negli ospedali e soprattutto quelli relativi alla costante evoluzione dell'apparato normativo specifico e del relativo cambio di paradigma verso gli aspetti prestazionali. Il contributo intende partire da una riflessione sul difficile rapporto tra normativa e progetto, da una visione della norma quale strumento a supporto del progetto, a ‘garanzia’ degli interessi (e dell’incolumità) della collettività e da una considerazione sugli aspetti innovativi dei principi guida che dovevano accompagnare le strutture sanitarie esistenti nel problematico processo di adeguamento per fornire un approccio metodologico alla progettazione antincendio negli ospedali, sperimentato nell’ambito della formazione universitaria, che considera tali aspetti strategici sin dalle fasi di programmazione degli interventi, recuperando il ruolo chiave della metaprogettazione. Tale fase e gli strumenti di cui si sostanzia sono in grado di mettere in luce il quadro dei vincoli e delle potenzialità di un intervento complesso come la progettazione di un edificio ospedaliero, obbligando il progettista a uno sguardo al futuro sulle soluzioni alternative da selezionare, anticipando la generazione di disfunzionalità, errori ed omissioni che possono compromettere il buon esito dell’opera, generando danni a livello economico e sociale. L’approccio sperimentato, anche al fine di investire sulla cultura della sicurezza, pone l’attenzione non solo sulla conformità normativa da dover sempre e comunque garantire, ma, richiamando l’aspetto etico del progetto e il fine ultimo della qualità, anche sulla rispondenza del progetto alle esigenze di sicurezza di tutti.
Ospedali sicuri. La metaprogettazione come strumento di controllo della qualità del progetto / Meoli, Federica; Villani, Teresa. - In: ANTINCENDIO. - ISSN 0393-7089. - 1(2024), pp. 66-82.
Ospedali sicuri. La metaprogettazione come strumento di controllo della qualità del progetto
Federica Meoli;Teresa Villani
2024
Abstract
Dopo l’incendio dell’Ospedale di Tivoli si torna a parlare di sicurezza antincendio nelle strutture ospedaliere come una priorità e, come di solito succede di fronte a tragedie ed emergenze, le regioni reagiscono con l’elaborazione di nuovi Piani sanitari regionali che includono capitoli specifici sull'antincendio. Tuttavia, questa risposta avviene in modo reattivo, senza un piano coordinato e strutturato, in assenza di una auspicabile pianificazione preventiva e una coordinazione tra le varie istituzioni coinvolte. Tutto ciò inevitabilmente porta a sottovalutare o addirittura annullare i progressi ottenuti attraverso sperimentazioni e ricerche nel campo della progettazione della sicurezza antincendio negli ospedali e soprattutto quelli relativi alla costante evoluzione dell'apparato normativo specifico e del relativo cambio di paradigma verso gli aspetti prestazionali. Il contributo intende partire da una riflessione sul difficile rapporto tra normativa e progetto, da una visione della norma quale strumento a supporto del progetto, a ‘garanzia’ degli interessi (e dell’incolumità) della collettività e da una considerazione sugli aspetti innovativi dei principi guida che dovevano accompagnare le strutture sanitarie esistenti nel problematico processo di adeguamento per fornire un approccio metodologico alla progettazione antincendio negli ospedali, sperimentato nell’ambito della formazione universitaria, che considera tali aspetti strategici sin dalle fasi di programmazione degli interventi, recuperando il ruolo chiave della metaprogettazione. Tale fase e gli strumenti di cui si sostanzia sono in grado di mettere in luce il quadro dei vincoli e delle potenzialità di un intervento complesso come la progettazione di un edificio ospedaliero, obbligando il progettista a uno sguardo al futuro sulle soluzioni alternative da selezionare, anticipando la generazione di disfunzionalità, errori ed omissioni che possono compromettere il buon esito dell’opera, generando danni a livello economico e sociale. L’approccio sperimentato, anche al fine di investire sulla cultura della sicurezza, pone l’attenzione non solo sulla conformità normativa da dover sempre e comunque garantire, ma, richiamando l’aspetto etico del progetto e il fine ultimo della qualità, anche sulla rispondenza del progetto alle esigenze di sicurezza di tutti.File | Dimensione | Formato | |
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