In un’epoca caratterizzata dalla costante sussistenza di un forte debito pubblico e dinamiche di crescita inferiori al potenziale, la correlata necessità di trovare soluzioni tramite la leva fiscale sembra abbia condotto all’introduzione di una serie di forme di prelievo sul patrimonio non accompagnate da una ponderata azione di coordinamento delle stesse all’interno del sistema tributario. Il più delle volte, peraltro, idonee a colpire manifestazioni di ricchezza esistenti solo in astratto. Si avverte, allora, forte l’esigenza di liberare la materia tributaria dal peso di sofisticati ragionamenti privi, tuttavia, di altrettanta ragionevolezza, idonei a costituire il fondamento per forme di tassazione poco aderenti alla realtà economica di coloro che sono chiamati al pagamento. Per poter procedere in tal senso, si deve innanzitutto riconoscere come la lenta stratificazione di tributi che ha caratterizzato gli ultimi decenni e la loro (ingiustificata) duplicazione in capo ad un medesimo contribuente sembra debbano ricondursi ad una serie di problemi definitori e alla mancanza di uniformi soluzioni interpretative. Il presente studio è mosso, dunque, dal sentimento di (per lo meno) tentare di fare chiarezza su taluni concetti, partendo – in primo luogo – dalla definizione di imposte patrimoniali, con il fine ultimo di fornire delle coordinate dalle quali partire per poter studiare forme di tassazione del patrimonio che siano coordinate con quella sul reddito.
La tassazione del patrimonio. Il delicato equilibrio nella scelta dei presupposti impositivi alla luce del necessario coordinamento con l’imposizione sul reddito / Corriere, Roberta. - In: NEΩTEPA. - 1(2020), pp. 88-99.
La tassazione del patrimonio. Il delicato equilibrio nella scelta dei presupposti impositivi alla luce del necessario coordinamento con l’imposizione sul reddito
Roberta Corriere
2020
Abstract
In un’epoca caratterizzata dalla costante sussistenza di un forte debito pubblico e dinamiche di crescita inferiori al potenziale, la correlata necessità di trovare soluzioni tramite la leva fiscale sembra abbia condotto all’introduzione di una serie di forme di prelievo sul patrimonio non accompagnate da una ponderata azione di coordinamento delle stesse all’interno del sistema tributario. Il più delle volte, peraltro, idonee a colpire manifestazioni di ricchezza esistenti solo in astratto. Si avverte, allora, forte l’esigenza di liberare la materia tributaria dal peso di sofisticati ragionamenti privi, tuttavia, di altrettanta ragionevolezza, idonei a costituire il fondamento per forme di tassazione poco aderenti alla realtà economica di coloro che sono chiamati al pagamento. Per poter procedere in tal senso, si deve innanzitutto riconoscere come la lenta stratificazione di tributi che ha caratterizzato gli ultimi decenni e la loro (ingiustificata) duplicazione in capo ad un medesimo contribuente sembra debbano ricondursi ad una serie di problemi definitori e alla mancanza di uniformi soluzioni interpretative. Il presente studio è mosso, dunque, dal sentimento di (per lo meno) tentare di fare chiarezza su taluni concetti, partendo – in primo luogo – dalla definizione di imposte patrimoniali, con il fine ultimo di fornire delle coordinate dalle quali partire per poter studiare forme di tassazione del patrimonio che siano coordinate con quella sul reddito.File | Dimensione | Formato | |
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