Lo stato di Israele, con la sua consistente minoranza arabo-palestinese dalla collocazione giuridico-costituzionale critica e differenziata, costituisce una evidenza di particolare interesse dei diffusi processi di differenziazione interna che sono andati erodendo l’omogeneità – reale o solo presunta – delle comunità giuridiche e politiche tradizionali, aprendo possibili linee di crisi su molti fronti, materiali e simbolici. Moltiplicazione di confini, dunque, ma anche – contemporaneamente – assottigliamento di confini, per via del profilarsi di cittadinanze relativamente sfumate e di appartenenze multiple. La contestata approvazione, nel 2018, della Basic Law: Israel as the Nation-State of the Jewish People rappresenta il più recente punto di arrivo nella elaborazione costituzionale di fratture che hanno accompagnato la formazione stessa dello Stato, e che risalgono alla problematica auto-definizione di Israele come stato “ebraico e democratico” che ora più che mai attraversa una fase di contraddittorio ripiegamento. Con l’approvazione del testo, la minoranza palestinese vede infatti una drastica limitazione dei propri diritti di eguaglianza e di cittadinanza, tanto sul piano giuridico concreto, sia su quello simbolico. Per le medesime ragioni, peraltro, anche altri gruppi della frastagliata (e spesso indebitamente semplificata) società israeliana hanno visto improvvisamente compromesso un percorso di integrazione che sembrava sostanzialmente acquisito.
La Nation State Law e i diritti delle minoranze nell’ordinamento israeliano / Campelli, Enrico. - 11:(2023), pp. 185-196. (Intervento presentato al convegno Culture, territory and the rule of law tenutosi a Certosa di Pontignano, Siena; Italia).
La Nation State Law e i diritti delle minoranze nell’ordinamento israeliano
Enrico Campelli
2023
Abstract
Lo stato di Israele, con la sua consistente minoranza arabo-palestinese dalla collocazione giuridico-costituzionale critica e differenziata, costituisce una evidenza di particolare interesse dei diffusi processi di differenziazione interna che sono andati erodendo l’omogeneità – reale o solo presunta – delle comunità giuridiche e politiche tradizionali, aprendo possibili linee di crisi su molti fronti, materiali e simbolici. Moltiplicazione di confini, dunque, ma anche – contemporaneamente – assottigliamento di confini, per via del profilarsi di cittadinanze relativamente sfumate e di appartenenze multiple. La contestata approvazione, nel 2018, della Basic Law: Israel as the Nation-State of the Jewish People rappresenta il più recente punto di arrivo nella elaborazione costituzionale di fratture che hanno accompagnato la formazione stessa dello Stato, e che risalgono alla problematica auto-definizione di Israele come stato “ebraico e democratico” che ora più che mai attraversa una fase di contraddittorio ripiegamento. Con l’approvazione del testo, la minoranza palestinese vede infatti una drastica limitazione dei propri diritti di eguaglianza e di cittadinanza, tanto sul piano giuridico concreto, sia su quello simbolico. Per le medesime ragioni, peraltro, anche altri gruppi della frastagliata (e spesso indebitamente semplificata) società israeliana hanno visto improvvisamente compromesso un percorso di integrazione che sembrava sostanzialmente acquisito.| File | Dimensione | Formato | |
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