Dalla metà del Settecento (il secolo cosiddetto del pensiero scientifico), l’interesse per lo scandaglio dell’interiore umano divenne centrale non solo nell’attività di medici e scienziati, ma anche di letterati, pensatori e artisti. Arricchendosi del legame circolare, oggi perduto, fra i diversi campi del sapere. Particolarmente interessante, in questo senso, appare il contesto germanofono, dove la ricerca intorno all’Innenwelt (mondo interiore) trovò il proprio banco di prova nell’arte drammatica; specialmente in quella dell’attore. Ne sono testimonianza emblematica le elaborazioni dello scrittore e filosofo Karl Philipp Moritz (1757-1793), il quale fece del teatro il perno della propria produzione scientifico-letteraria, al cui interno – oltre ai saggi di estetica – spiccano il ‘romanzo psicologico’ AntonReiser e la fondazione della prima rivista di psicologia empirica (il «Magazin zur Erfahrungsseelenkunde»), preceduta da un’interessante Proposta (il Vorschlag) su cui si concentra buona parte dell’articolo. Quel che emerge, è la funzione privilegiata che nel contesto culturale tedesco dell’ultimo quarto del XVIII secolo il teatro assunse come veicolo privilegiato di indagine e costruzione del Sé; aprendo, di fatto, il percorso che oltre un secolo dopo avrebbe portato Sigmund Freud individuare i propri maestri in Shakespeare e nei tragici greci.
Il teatro come laboratorio antropologico. Il caso Karl Philipp Moritz / Bellavia, Sonia. - In: ILLUMINAZIONI. - ISSN 2037-609X. - 67:(2024), pp. 28-48.
Il teatro come laboratorio antropologico. Il caso Karl Philipp Moritz
sonia bellavia
2024
Abstract
Dalla metà del Settecento (il secolo cosiddetto del pensiero scientifico), l’interesse per lo scandaglio dell’interiore umano divenne centrale non solo nell’attività di medici e scienziati, ma anche di letterati, pensatori e artisti. Arricchendosi del legame circolare, oggi perduto, fra i diversi campi del sapere. Particolarmente interessante, in questo senso, appare il contesto germanofono, dove la ricerca intorno all’Innenwelt (mondo interiore) trovò il proprio banco di prova nell’arte drammatica; specialmente in quella dell’attore. Ne sono testimonianza emblematica le elaborazioni dello scrittore e filosofo Karl Philipp Moritz (1757-1793), il quale fece del teatro il perno della propria produzione scientifico-letteraria, al cui interno – oltre ai saggi di estetica – spiccano il ‘romanzo psicologico’ AntonReiser e la fondazione della prima rivista di psicologia empirica (il «Magazin zur Erfahrungsseelenkunde»), preceduta da un’interessante Proposta (il Vorschlag) su cui si concentra buona parte dell’articolo. Quel che emerge, è la funzione privilegiata che nel contesto culturale tedesco dell’ultimo quarto del XVIII secolo il teatro assunse come veicolo privilegiato di indagine e costruzione del Sé; aprendo, di fatto, il percorso che oltre un secolo dopo avrebbe portato Sigmund Freud individuare i propri maestri in Shakespeare e nei tragici greci.File | Dimensione | Formato | |
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