Il contributo analizza il testo Nadja di André Breton in cui le immagini fotografiche utilizzate dall’autore al fine di illustrare il testo assumono una valenza del tutto nuova. Al risultato ottenuto dall’autore si aggiunge anche l’idea di una forza irrazionale della fotografia, di non facile ricezione, che si avvicina moltissimo all’idea di « stupefacente immaginario » che Aragon attribuiva al cinema muto, con la sua alternanza di fotogrammi e di sottotitoli esplicativi. La trama del racconto è esile ma il documento visivo determina un nuovo modo di raccontare, interrompe il flusso narrativo e rafforza quella struttura da reportage che si trova anche in altri scritti surrealisti contemporanei come Le Paysan de Paris di Aragon. Il libro si chiude con la celebre frase « la bellezza sarà convulsiva o non sarà » che Breton inserì prima come titolo in Minotaure, n° 5, 1934 e poi come titolo di uno dei capitoli del celebre libro L’Amour fou.
La fotografia surrealista nei libri di André Breton: Nadja / Evrard, Clarisse; Simone Bolzoni, Marco; Baverez, Suzanne; Romana Gaia, Francesca; Hochman, Michel; Collavin, Alice; Mancuso, Vincenzo; Litwinowichz, Michel; Weitel, Fanny; Susini, Fabiana; Tulino, Giulia; Marandola, Marzia; Brejon De Lavergnee, Arnauld; Meyer, Veronique; Valeria bRaga, Ariane; Loire, Stephane; Borean, Linda; Roelly, Baptiste; Cohen, Paolo; Dethurens, Pascale; Monberg Goguel, Catherine. - In: ARTITALIES. - ISSN 2263-0783. - 27(2021), pp. 101-106.
La fotografia surrealista nei libri di André Breton: Nadja
Giulia Tulino;Marzia Marandola;Linda Borean;
2021
Abstract
Il contributo analizza il testo Nadja di André Breton in cui le immagini fotografiche utilizzate dall’autore al fine di illustrare il testo assumono una valenza del tutto nuova. Al risultato ottenuto dall’autore si aggiunge anche l’idea di una forza irrazionale della fotografia, di non facile ricezione, che si avvicina moltissimo all’idea di « stupefacente immaginario » che Aragon attribuiva al cinema muto, con la sua alternanza di fotogrammi e di sottotitoli esplicativi. La trama del racconto è esile ma il documento visivo determina un nuovo modo di raccontare, interrompe il flusso narrativo e rafforza quella struttura da reportage che si trova anche in altri scritti surrealisti contemporanei come Le Paysan de Paris di Aragon. Il libro si chiude con la celebre frase « la bellezza sarà convulsiva o non sarà » che Breton inserì prima come titolo in Minotaure, n° 5, 1934 e poi come titolo di uno dei capitoli del celebre libro L’Amour fou.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.