La sorte degli accessori del credito nel dissesto degli enti locali: la Corte non ci ripensa (ma i problemi rimangono irrisolti)

L’articolo si sofferma problematicamente sulle statuizioni della sentenza 24 ottobre 2022, n. 219 della Corte costituzionale, le quali attengono (in generale) alla disciplina del dissesto finanziario degli enti locali, e, nello specifico, alla questione relativa alla produzione degli interessi (e di altri accessori) sul credito accertato nel corso della procedura di liquidazione. Sulla questione specifica, la Corte, con la sentenza esaminata, rimane sulle proprie (precedenti) posizioni, sia pure piuttosto risalenti: le quali, quindi, riescono a resistere al (sopravvenuto: legge cost. 18 ottobre 2001, n. 3) profondamente rinnovato assetto dell’autonomia finanziaria degli enti territoriali e ai nuovi (sopravvenuti: legge cost. 20 aprile 2012, n. 1) principi della Costituzione finanziaria. Osservato che le statuizioni della Corte non riescono (nella sostanza) ad essere risolutive rispetto ai temi problematici rilevati dal rimettente, rimane sullo sfondo un’idea recessiva del sistema costituzionale delle autonomie, la quale si manifesta con maggiore evidenza in relazione ai profili finanziari e contabili ed è suscettibile di incidere criticamente anche sul principio di buon andamento della pubblica amministrazione.