Il presente articolo intende ripercorrere le vicende storico-artistiche che videro coinvolto il monastero dello Spirito Santo alla Colonna Traiana, demolito nel 1812 in ottemperanza al piano di riqualificazione urbanistica promosso a Roma dal governo napoleonico. Attraverso l’analisi di fonti edite e inedite, non solo è stato possibile determinare le trasformazioni a cui l’apparato decorativo è stato sottoposto nel corso dei secoli, ma anche rintracciare diverse opere finora considerate disperse. Fondamentale per l’individuazione di questi dipinti è stata la ricostruzione della storia della comunità religiosa all’indomani della demolizione: le monache, infatti, si trasferirono presso il complesso di Santa Pudenziana, portando con loro diverse arredi e suppellettili, tra cui alcune tele della chiesa, a cui erano particolarmente legate per via del loro valore devozionale. Anzitutto, una pala laterale dell’altar maggiore, un Sant’Agostino e il bambino di Giacinto Gimignani, che, già da tempo ricondotta alla mano del pittore pistoiese, grazie alla presente ricostruzione trova conferme circa la provenienza e l’originaria collocazione. Il suo pendant, una Santa Monica e l’angelo dello stesso Gimignani, ha subìto una sorte diversa: immessa sul mercato antiquario in un momento non meglio precisato, essa si trova oggi nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Presso Santa Pudenziana, invece, in un ambiente attualmente adibito a sagrestia, è stato possibile rintracciare anche un inedito Sant’Agostino di Luigi Garzi, ricordato dalle monache in un libro di memorie. Inoltre, nel corso delle ricerche si è individuata nella sacrestia della basilica di Sant’Antonio da Padova all’Esquilino una grande e anonima pala centinata raffigurante una Pentecoste. Non è dato sapere se l’opera abbia mai davvero fatto parte dell’apparato decorativo del monastero dello Spirito Santo; in ogni caso, la tela, databile grossomodo al secondo quarto del XVIII secolo, appare ascrivibile su base stilistica alla mano di Sebastiano Conca.

La perduta chiesa dello Spirito Santo alla Colonna Traiana. Due conferme per Giacinto Gimignani, un inedito di Luigi Garzi e un’ipotesi per Sebastiano Conca / Ciannarella, Alessio. - In: STUDI SUL SETTECENTO ROMANO. - ISSN 1124-3910. - (2023).

La perduta chiesa dello Spirito Santo alla Colonna Traiana. Due conferme per Giacinto Gimignani, un inedito di Luigi Garzi e un’ipotesi per Sebastiano Conca

Alessio Ciannarella
2023

Abstract

Il presente articolo intende ripercorrere le vicende storico-artistiche che videro coinvolto il monastero dello Spirito Santo alla Colonna Traiana, demolito nel 1812 in ottemperanza al piano di riqualificazione urbanistica promosso a Roma dal governo napoleonico. Attraverso l’analisi di fonti edite e inedite, non solo è stato possibile determinare le trasformazioni a cui l’apparato decorativo è stato sottoposto nel corso dei secoli, ma anche rintracciare diverse opere finora considerate disperse. Fondamentale per l’individuazione di questi dipinti è stata la ricostruzione della storia della comunità religiosa all’indomani della demolizione: le monache, infatti, si trasferirono presso il complesso di Santa Pudenziana, portando con loro diverse arredi e suppellettili, tra cui alcune tele della chiesa, a cui erano particolarmente legate per via del loro valore devozionale. Anzitutto, una pala laterale dell’altar maggiore, un Sant’Agostino e il bambino di Giacinto Gimignani, che, già da tempo ricondotta alla mano del pittore pistoiese, grazie alla presente ricostruzione trova conferme circa la provenienza e l’originaria collocazione. Il suo pendant, una Santa Monica e l’angelo dello stesso Gimignani, ha subìto una sorte diversa: immessa sul mercato antiquario in un momento non meglio precisato, essa si trova oggi nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Presso Santa Pudenziana, invece, in un ambiente attualmente adibito a sagrestia, è stato possibile rintracciare anche un inedito Sant’Agostino di Luigi Garzi, ricordato dalle monache in un libro di memorie. Inoltre, nel corso delle ricerche si è individuata nella sacrestia della basilica di Sant’Antonio da Padova all’Esquilino una grande e anonima pala centinata raffigurante una Pentecoste. Non è dato sapere se l’opera abbia mai davvero fatto parte dell’apparato decorativo del monastero dello Spirito Santo; in ogni caso, la tela, databile grossomodo al secondo quarto del XVIII secolo, appare ascrivibile su base stilistica alla mano di Sebastiano Conca.
2023
Roma; Gimignani; Conca; Garzi
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La perduta chiesa dello Spirito Santo alla Colonna Traiana. Due conferme per Giacinto Gimignani, un inedito di Luigi Garzi e un’ipotesi per Sebastiano Conca / Ciannarella, Alessio. - In: STUDI SUL SETTECENTO ROMANO. - ISSN 1124-3910. - (2023).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1707780
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