Although often in antithesis, virtual and real terms today are no longer oppositive. The boundaries of their fields of action, evident and distinct in the past, nowadays appear blurred, overlapping, and interconnected. In its digital acceptance, the virtual world can directly transform into matter; the recent evolution of automated manufacturing techniques allows the conversion of the bit into the atom. In architecture, the possibility to materialize directly and simply the 'message' conveyed by the elementary unit of information measurement (bit) opens to integrated and transdisciplinary design, planning, and construction methods. These methods help deal with the complexity of our time, for example, imagining contemporary living forms that agree with the needs of social inclusion, democratization of the project, and optimization of matters and resources. The large-scale 3D printing technology introduces in architecture either the opportunity for mass customization of building components or a digital meaning of regionalism linked to the possibility of building - even by self-building - on site and with natural matters locally available. This high-low tech construction model raises unexpected digressions concerning the meaning of 'construction', which is increasingly coming closer to the 'manufacturing' notion, connecting its outcome, the building, to a custom-made reproducible product.

Virtuale e reale, da sempre in antitesi, oggi non sono più termini contrapposti; i confini dei loro campi di azione, da nitidi e distinti, appaiono ora sfumati, sovrapposti e interconnessi. Il mondo virtuale, nella sua declinazione digitale, è ormai traducibile in materia; la recente evoluzione delle tecniche automatizzate di fabbricazione, consente di trasformare direttamente il bit in atomo. Nel campo dell’architettura, la possibilità che il ‘messaggio’ veicolato dall’unità di misura elementare dell’informazione (bit) possa materializzarsi in modo diretto e semplice, apre a modalità ideative, progettuali e realizzative integrate e transdisciplinari, rilevanti per affrontare la complessità del nostro tempo, ad esempio, immaginando le forme dell’abitare contemporaneo coerenti con le istanze di inclusione sociale, democratizzazione del progetto e ottimizzazione di materie prime e risorse. La tecnologia di stampa 3D a grande scala introduce nel campo dell’architettura il potenziale della personalizzazione di massa dei componenti edilizi, oltre che un’accezione digitale di regionalismo legata alla possibilità di costruire - o anche auto-costruire - in sito, impiegando in modo rinnovato le materie naturali disponibili localmente. Tale modello realizzativo di tipo high-low tech introduce sorprendenti declinazioni di significato della parola costruzione, che si approssima sempre più a ‘fabbricazione’, rapportando il suo esito, l’edificio, a un prodotto riproducibile su misura.

Fabbricazione / Paparella, Giulio; Percoco, Maura. - (2023), pp. 482-487. (Intervento presentato al convegno Le parole e le forme - Decimo Forum ProArch tenutosi a Università di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento Architettura e Design).

Fabbricazione

Giulio, Paparella;Maura, Percoco
2023

Abstract

Although often in antithesis, virtual and real terms today are no longer oppositive. The boundaries of their fields of action, evident and distinct in the past, nowadays appear blurred, overlapping, and interconnected. In its digital acceptance, the virtual world can directly transform into matter; the recent evolution of automated manufacturing techniques allows the conversion of the bit into the atom. In architecture, the possibility to materialize directly and simply the 'message' conveyed by the elementary unit of information measurement (bit) opens to integrated and transdisciplinary design, planning, and construction methods. These methods help deal with the complexity of our time, for example, imagining contemporary living forms that agree with the needs of social inclusion, democratization of the project, and optimization of matters and resources. The large-scale 3D printing technology introduces in architecture either the opportunity for mass customization of building components or a digital meaning of regionalism linked to the possibility of building - even by self-building - on site and with natural matters locally available. This high-low tech construction model raises unexpected digressions concerning the meaning of 'construction', which is increasingly coming closer to the 'manufacturing' notion, connecting its outcome, the building, to a custom-made reproducible product.
2023
Le parole e le forme - Decimo Forum ProArch
Virtuale e reale, da sempre in antitesi, oggi non sono più termini contrapposti; i confini dei loro campi di azione, da nitidi e distinti, appaiono ora sfumati, sovrapposti e interconnessi. Il mondo virtuale, nella sua declinazione digitale, è ormai traducibile in materia; la recente evoluzione delle tecniche automatizzate di fabbricazione, consente di trasformare direttamente il bit in atomo. Nel campo dell’architettura, la possibilità che il ‘messaggio’ veicolato dall’unità di misura elementare dell’informazione (bit) possa materializzarsi in modo diretto e semplice, apre a modalità ideative, progettuali e realizzative integrate e transdisciplinari, rilevanti per affrontare la complessità del nostro tempo, ad esempio, immaginando le forme dell’abitare contemporaneo coerenti con le istanze di inclusione sociale, democratizzazione del progetto e ottimizzazione di materie prime e risorse. La tecnologia di stampa 3D a grande scala introduce nel campo dell’architettura il potenziale della personalizzazione di massa dei componenti edilizi, oltre che un’accezione digitale di regionalismo legata alla possibilità di costruire - o anche auto-costruire - in sito, impiegando in modo rinnovato le materie naturali disponibili localmente. Tale modello realizzativo di tipo high-low tech introduce sorprendenti declinazioni di significato della parola costruzione, che si approssima sempre più a ‘fabbricazione’, rapportando il suo esito, l’edificio, a un prodotto riproducibile su misura.
design and automation; digital fabrication; 3D printed architecture; mass customization; democratisation; digital craftsmanship
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Fabbricazione / Paparella, Giulio; Percoco, Maura. - (2023), pp. 482-487. (Intervento presentato al convegno Le parole e le forme - Decimo Forum ProArch tenutosi a Università di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento Architettura e Design).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1707689
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