In questo contributo viene per la prima volta analizzato un ponte situato nel comune di San Giorgio la Molara nella parte settentrionale della provincia di Benevento. Si tratta di un ponte inedito che sino al 2015 non era visibile in tutta la sua interezza. I piloni erano infatti interrati a causa della deviazione subita dal corso fluviale. Gli accadimenti meteorologici dell’autunno di quell’anno ne hanno improvvisamente scoperto la consistenza e ci permettono oggi di valutare l’opera come monumento dell’architettura romana di epoca repubblicana. Questa attribuzione è stata possibile anche attraverso una prima analisi del contesto territoriale e un attento rilevamento. Conferma questa ipotesi il confronto stilistico e tipologico con un ponte, purtrop- po perduto durante la seconda guerra mondiale, presente nel territorio beneventano e appartenente alla via Appia. Viene in fine proposta una ricostruzione immaginata come una sorta di restauro conservativo pen- sando il monumento nel periodo medievale in cui il parato murario superiore era stato asportato e sostituito con opera incerta composta da piccoli conci o scheggioni regolarizzati.
Il ponte dell’Isca. La ri-scoperta di un ponte romano nella media valle del Tammaro / Carpiceci, Marco; Schiavo, Antonio; Iazeolla, Tiziana. - (2023), pp. 913-936. (Intervento presentato al convegno 44° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione Congresso della Unione Italiana per il Disegno tenutosi a Palermo).
Il ponte dell’Isca. La ri-scoperta di un ponte romano nella media valle del Tammaro
Marco Carpiceci
;Antonio Schiavo;Tiziana Iazeolla
2023
Abstract
In questo contributo viene per la prima volta analizzato un ponte situato nel comune di San Giorgio la Molara nella parte settentrionale della provincia di Benevento. Si tratta di un ponte inedito che sino al 2015 non era visibile in tutta la sua interezza. I piloni erano infatti interrati a causa della deviazione subita dal corso fluviale. Gli accadimenti meteorologici dell’autunno di quell’anno ne hanno improvvisamente scoperto la consistenza e ci permettono oggi di valutare l’opera come monumento dell’architettura romana di epoca repubblicana. Questa attribuzione è stata possibile anche attraverso una prima analisi del contesto territoriale e un attento rilevamento. Conferma questa ipotesi il confronto stilistico e tipologico con un ponte, purtrop- po perduto durante la seconda guerra mondiale, presente nel territorio beneventano e appartenente alla via Appia. Viene in fine proposta una ricostruzione immaginata come una sorta di restauro conservativo pen- sando il monumento nel periodo medievale in cui il parato murario superiore era stato asportato e sostituito con opera incerta composta da piccoli conci o scheggioni regolarizzati.File | Dimensione | Formato | |
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