Dentro sottintende una dislocazione complessa, non semplicemente definita in opposizione all'interno, ma indicativa di un'attitudine più generale nel vedere e interpretare. De intro, dell'interno, come connotazione ampia riferita non solo allo spazio, ma a una condizione tanto fisica che esistenziale, che evoca un esserci, uno stare, presupponendo un'esistenza, una realtà, un contatto, un'esperienza e perciò anche una vicinanza, una possibilità di vedere meglio, da distanza ravvicinata. Dentro, come condizione genetica dello spazio che prescinde dalla sua scala e dall'essere al chiuso o all'aperto, è collegata ineludibilmente all'idea stessa di abitare, tanto nel prendere dimora quanto nel trovare lo spazio per il gesto, per le azioni, per le relazioni. Se all'idea di interiorità in quanto esser dentro qualcosa si associano nell’uso comune quelle di partecipazione e di preparazione, vedere dentro e da dentro è allora competenza. Al di là dei confini disciplinari e delle sottigliezze concettuali questa competenza riassume una postura con cui leggere e organizzare nelle scale più diverse lo spazio e il suo progetto, che implica avvicinamento, il riconoscimento delle proprietà sensibili dello spazio, il controllo della strumentazione che lo determina, il ruolo ineludibile dei suoi abitatori nel richiamare la presenza. Da questa postura non dovrebbe scaturire uno specialismo, ma un approccio al progetto, anche didattico, che riconosca la centralità dello spazio, primario, nel nuovo e nell’esistente.
Dentro / Lambertucci, Filippo. - (2023), pp. 368-373. (Intervento presentato al convegno Decimo Forum Le parole e le forme tenutosi a Genova).
Dentro
filippo lambertucci
2023
Abstract
Dentro sottintende una dislocazione complessa, non semplicemente definita in opposizione all'interno, ma indicativa di un'attitudine più generale nel vedere e interpretare. De intro, dell'interno, come connotazione ampia riferita non solo allo spazio, ma a una condizione tanto fisica che esistenziale, che evoca un esserci, uno stare, presupponendo un'esistenza, una realtà, un contatto, un'esperienza e perciò anche una vicinanza, una possibilità di vedere meglio, da distanza ravvicinata. Dentro, come condizione genetica dello spazio che prescinde dalla sua scala e dall'essere al chiuso o all'aperto, è collegata ineludibilmente all'idea stessa di abitare, tanto nel prendere dimora quanto nel trovare lo spazio per il gesto, per le azioni, per le relazioni. Se all'idea di interiorità in quanto esser dentro qualcosa si associano nell’uso comune quelle di partecipazione e di preparazione, vedere dentro e da dentro è allora competenza. Al di là dei confini disciplinari e delle sottigliezze concettuali questa competenza riassume una postura con cui leggere e organizzare nelle scale più diverse lo spazio e il suo progetto, che implica avvicinamento, il riconoscimento delle proprietà sensibili dello spazio, il controllo della strumentazione che lo determina, il ruolo ineludibile dei suoi abitatori nel richiamare la presenza. Da questa postura non dovrebbe scaturire uno specialismo, ma un approccio al progetto, anche didattico, che riconosca la centralità dello spazio, primario, nel nuovo e nell’esistente.File | Dimensione | Formato | |
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