Il Frutto nascosto di Flora. La Legge demiurgica immagine del Salvatore pleromatico in Tolomeo gnostico

L'articolo si propone di restituire l'Epistola a Flora come comunicazione essoterica, per questo cifrata e ambigua, della gnosi esoterica, riassunta dalla Grande Notizia di Ireneo e dalle altre principali testimonianze sui valentiniani, denunciati dagli eresiologi per la loro sfrenata ermeneutica allegorica, teologicamente e ontologicamente dualistica. Legge e Tempio erano infatti sistematicamente interpretati quali immagini demiurgiche ontologicamente degradate del mito pleromatico e del Salvatore spirituale. Ebbene, anche tutti gli esempi della Legge anatomizzata da Tolomeo rivelano Eoni pneumatici e criptano organicamente il mito di Sophia: originaria sizigia Padre/Madre, tradimento della Donna, suo divorzio/ espulsione dal Pleroma, generazione precosmica del Salvatore quale eterna liturgia eucaristica del Sommo Sacerdote e Vittima immolata del Tempio pleromatico, infine sabato eterno dischiuso agli eletti dall'insegnamento di Cristo, di cui la formazione del Pleroma ad opera del Figlio è figura attualizzante. Il Salvatore si dimostra Archetipo e Verità ultima della Legge-Immagine, sua apocalisse: compimento eccedente e fine, Frutto perfetto della rivelazione, che Flora, figura di Sophia e del suo seme, è chiamata a riconoscere come Sposo.